Guarda la video intervista in alto
Un clown giallo in mezzo ad altri clown verdi, sembra semplice detto così ma lo spettacolo “Slava’s snowshow” è molto di più. Chi lo ha già visto è ritornato a vederlo al Teatro Biondo, chi se l’era perso ha fatto in modo di esserci. E in effetti tutte le repliche sono sold out.
È considerato lo spettacolo più famoso al mondo che vede come protagonisti dei clown e oggi, comprensibilmente, è accostato ai classici del teatro, come Shakespeare, perché anche se il suo autore, Slava Polunin, non è più in scena rimangono intatti, replica dopo replica, città dopo città, la magia e l’incanto di una pièce che attinge all’animo dello spettatore.
“Ognuno trova qualcosa di nostalgico, qualcosa di divertente, noi non portiamo semplicemente allegria, ognuno interpreta a modo suo lo spettacolo e questo lo rende unico per ogni persona” così ci ha detto Artëm Zhimo, attore mimo con il difficile compito di interpretare il ruolo che fu di Slava, il clown giallo per l’appunto.
“Essere di nuovo a Palermo è bellissimo, qui la reazione del pubblico è sempre diversa e partecipa molto. La responsabilità per me è enorme, perché Slava è un genio conosciuto in tutto il mondo, ma è anche una grande possibilità di mostrarsi e far vedere il proprio talento per un giovane artista“.
Slava’s snowshow è una parentesi di realtà nella vita quotidiana che non conduce ad uno scollamento da essa: è questo che sorprende assistendo allo spettacolo, che appare come un’antologia delle emozioni umane.
A giocare un ruolo fondamentale tra l’altro, a nostro avviso, è la scelta delle musiche che, sin dall’inizio, proponendo il suono lontano di un treno, traina lo spettatore in un terreno sicuro dove abbandonarsi senza paure.
La stessa generosità con cui Zhimo ci racconta dello spettacolo e della funzione che esso ha, senza nessuna forma di presunzione, “potrei dire che siamo i missionari della gioia” ci dice dal profondo dei suoi occhi verdi, la si ritrova sul palcoscenico.
Tutto il cast, Alexandre Frish, Christopher Lynam, Dmytro Merashchi, Yuri Musatov, Nikolai Terentiev, Aelita West, si percepisce da subito, è lì con l’obiettivo di instaurare un rapporto diretto con il pubblico, per compiere ogni volta la missione, senza tralasciare mai poeticità e delicatezza.
Non è solo divertimento, senza limiti per i bambini soprattutto quando la sala si riempie di enormi palloni colorati, quando si scatena la tempesta di neve o i clown scendono in platea, ma anche riflessione: di rara delicatezza e di estrema sensibilità la scena in cui il clown giallo da vita ad un cappotto appeso ad un attaccapanni. Non servono parole, solo gesti carichi di sentimento.
Alla fine dello spettacolo, tra migliaia di coriandoli bianchi e gente entusiasta, si ritorna al “mondo di fuori” un po’ più felici e con meno disincanto.
Repliche fino al 31 marzo.
- Traduzione dal russo di Silvia Cona.