L’Assessorato all’Agricoltura ha ottenuto il parere favorevole dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale) per attuare azioni di prevenzione e di controllo ecologico sulla popolazione dei ghiri all’interno del Parco dei Nebrodi.
A comunicarlo è l’assessore regionale all’Agricoltura e alle Foreste, Edy Bandiera, al termine di un incontro con i sindaci delle aree interessate (Ucria, San Piero Patti e Sinagra), alla presenza dei principali studiosi del territorio e del Dirigente Generale del Dipartimento Sviluppo Rurale, Mario Candore.
Il parere positivo dell’istituto è arrivato dopo il piano di monitoraggio condotto dall’Università degli Studi di Palermo, il quale ha riscontrato un sovrappopolamento della popolazione dei ghiri nell’area boschiva analizzata. Fra le azioni previste dal piano regionale, vi è la cattura e la traslocazione di alcuni esemplari in aree compatibili con la vita degli animali, prive però di noccioleti, al fine di prevenire danni alla flora circostante.
A margine dell’incontro, l’assessore Edy Bandiera afferma che “compiuti celermente gli adempimenti necessari per poterci adoperare, siamo passati ad una fase concreta per arginare un fenomeno che ha messo in ginocchio la coricoltura dei Nebrodi e con essa la popolazione, gli imprenditori e gli agricoltori di questo meraviglioso contesto territoriale. Con questa iniziativa finalmente, dopo anni, da un lato abbiamo una base scientifica per dimostrare l’incidenza, la presenza e il danno di questi roditori e siamo già in possesso del parere dell’Ispra con l’autorizzazione a poter effettuare il piano di controllo ecologico attraverso una serie di iniziative, dall’altro possiamo passare, nell’immediato, ad una fase operativa che vedrà il coinvolgimento di tutte le strutture dell’Assessorato, a vario titolo coinvolte, che darà sicuramente risultati concreti già nel primo periodo“.
Nel frattempo, l’Assessorato all’agricoltura rende noto che sono stati finanziati circa 70 progetti per la formazione e l’aggiornamento professionale degli imprenditori agricoli e per il tessuto imprenditoriale delle aree rurali. Sono stati pubblicati infatti gli elenchi degli enti ammessi al bando per le misure del Piano di Sviluppo Regionale 2014-2020. Per la loro realizzazione, la Regione ha previsto una spesa di circa tre milioni di euro.
I corsi riguarderanno principalmente: la sostenibilità dei processi produttivi; l’impiego più efficiente dei mezzi tecnici e delle risorse; la partecipazione dei produttori primari a strumenti aggregativi e alle filiere agroalimentari; le innovazioni organizzative, di processo e di prodotto; le produzioni di qualità e l’orientamento al mercato, anche con riferimento alle filiere corte e ai mercati locali; la diversificazione delle attività, le tecniche di produzione a basso impatto ambientale come l’agricoltura biologica, l’agricoltura conservativa, la produzione integrata e l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.