La nostra passeggiata tra le suggestive tradizioni pasquali si ferma a Lercara Friddi, piccolo centro della provincia di Palermo, che sorge quasi alle falde del Colle Madore, sul feudo Friddi, tra il vallone del Landro e la vallata del fiume Torto e del Platani, per assistere a “Lu ‘Ncontru” tra la Madonna e Cristo Risorto, grazie all’intercessione dell’Angelo Gabriele. Prima di partecipare a questa manifestazione, penetriamo tra le pieghe di Lercara Friddi.
Lercara Friddi può definirsi “Città nuova” perché fondata nel 1595, nell’ambito del disegno spagnolo di colonizzare l’entroterra siciliano al fine di spopolare le città e rendere produttive le terre incolte. Leonello Lercara, mercante genovese, giunto in Sicilia per ampliare i suoi commerci, nel 1572 sposò Elisabetta Ventimiglia che gli portò in dote i feudi di Friddi grandi, Faverchi e Friddi. Poiché non ebbero eredi maschi, nel baronato gli successe la figlia Francesca che lo cedette, per diritto coniugale, al marito Baldassare Gomez De Amescua che, nel 1595, chiese ed ottenne dal Vicerè spagnolo, Arrigo De Guzman, conte di Olivares, la “licentia populandi”, intitolando il paese, che stava per nascere, al suocero. Lercara fu punto di approdo fondamentale e paese oggetto di emigrazione dai paesi vicini che lo hanno arricchito con le loro tradizioni.
Lu ‘Ncontru di Pasqua
Le origini della rappresentazione de “Lu ‘Ncontru di Pasqua” si fa risalire alla seconda metà del Settecento quando la Madonna, detta della “Pasqua”, fu fatta realizzare dalla Famiglia Miceli. Qualche secolo dopo padre Giuseppe Canale la sostituì con una nuova e, al riguardo, scrisse: “… per interessamento dei Confrati della Congregazione della S. Croce detta statua è stata sostituita con una di migliore gusto artistico. Dopo tanti anni la statua della Madonna, oggetto di varie critiche, fu sostituita con una di legno e di buona fattura, dono d’una gentile offerente, nostra concit¬tadina residente in America, la Sig.ra Concetta Giordano, vedova Pintacuda. L’anno 1956 il giorno 21 agosto alle ore 19, alla stazione ferroviaria, presenti Autorità religiose, civili e militari e le personalità più distinte insieme ad una folla immensa di fedeli, si svolse una cerimonia sacra di particolare interesse. Fu finalmente soddisfatta una legittima aspirazione popolare. Per l’interessamento del Rev. Rettore, per la generosa offerta della Sig.ra Giordano o per la cordiale collaborazione dei Ferrovieri fece il suo solenne ingresso in città, dopo la benedizione impartita dallo stesso reverendo, la nuova artistica statua della Madonna di Pasqua, opera della Ditta lnsan e Frinoth da Ortisei”.
La prima statua a partecipare a Lu ‘Ncontru è quella della Madonna e la seconda, quella di San Michele Arcangelo che, un tempo, partivano dall’Antica Madrice e oggi, invece, dalla chiesa di S. Alfonso. Il Cristo Risorto, invece, dalla chiesa di S. Matteo. Lu ‘Ncontru di Lercara è una libera interpretazione della ricerca di Maria del figlio Risorto con l’intervento di San Michele Arcangelo. Piazza Duomo, per l’occasione, si trasforma in un palcoscenico in cui, in cantoni opposti, si posizionano i Simulacri. San Michele fa una “cerca” in tutti gli angoli col tamburo che lo precede. I portatori della statua di Cristo, che appartengono alla Confraternita della Santa Croce, chiesa di S. Matteo, sono vestiti in nero e indossano l’abitino azzurro con l’effige del SS. Crocifisso; quelli della Madonna, appartenenti alla chiesa di S. Alfonso, sono giovani vestiti di bianco, con cintura e fazzoletto al collo di colore celeste.
L’Arcangelo Michele, portato da giovani vestiti di bianco, con una fascia alla vita che pende dal fianco sinistro e un piccolo drappo annodato sul petto, entrambi di colore rosso, nella rappresentazione va alla ricerca di Gesù risorto, prima percorrendo lentamente la piazza, scrutando in ogni angolo, fermandosi e inclinandosi come se fingesse di ascoltare, poi alla vista del Risorto, il passo diviene sempre più spedito fino a correre, mentre il rullo del tamburo aumenta il ritmo commuovendo i presenti. L’Angelo per tre volte fa la spola tra la statua di Gesù Risorto e quella della Madonna e, dopo aver concordato l’incontro, con la spada svettante, porta l’annuncio alla Vergine Madre a cui, in segno di gioia, viene tolto il mantello del lutto.
I Simulacri, quindi, si muovono verso il centro della piazza e, a mezzogiorno in punto, si incontrano, inchinandosi. A questo punto, le campane della Chiesa e la banda musicale iniziano a suonare a festa, mentre gli stendardi delle Confraternite, sino a quel momento abbassati, vengono liberati, alzandosi verso il cielo. Con particolare attenzione viene seguita la “isàta degli stendardi“: il primo che viene alzato, posto perpendicolare e senza subire alcuno sbandamento, è il vincitore e il suo premio consisterà nel precedere le altre Confraternite durante le processioni dell’intero anno liturgico. Al termine de ” Lu ‘Ncontru” le tre statue si posizionano davanti l’ingresso della settecentesca chiesa Madre, e al suono di banda e campane, rivolgono il saluto all’intera folla di fedeli presenti; segue una breve processione nel corso della quale San Michele e la Madonna rientrano nella chiesa di Sant’Alfonso, dopo aver scambiato il saluto con il Cristo risorto che ritorna in quella di S. Matteo.
Ringraziamo, per tutte le informazioni che ci hanno permesso di raccontare quest’altra suggestiva manifestazione legata alla Pasqua, l’Avvocato Salvatore Giovanni Loforte, studioso di storia e tradizioni locali.
Buona Pasqua a tutti.