Nella Lega Salvini Premier in Sicilia sale la tensione dopo il ventilato sostegno (sia pure non ufficiale) dell’ex sindaco di Messina Francantonio Genovese al candidato Angelo Attaguile in corsa per le europee del 26 maggio.
Ieri la dura presa di posizione dei due responsabili degli enti locali Fabio Cantarella e Igor Gelarda, che avevano chiuso a ogni possibile apertura nei confronti di Genovese (prima Pd e poi Forza Italia, già condannato in primo grado a 11 anni di carcere) e la replica dello stesso Attaguile che aveva chiesto di non confondere “i rapporti politici con quelli personali e di amicizia”. “Quest’ultimi – aveva scritto – nella mia vita privata, sono stati e saranno sempre un punto fermo”.
Oggi il secondo capitolo di questa vicenda, con una nota inviata alle agenzie di stampa dall’unico parlamentare regionale leghista Tony Rizzotto, che prende le distanze da quanto affermato da Fabio Cantarella: “Sono in profondo disaccordo con lui – scrive Rizzotto – Se c’è un rischio che non possiamo correre è quello di togliere ai cittadini la voglia di votare, cosa che certe parole rischiano di causare. Ritengo che il suo sfogo sia basato su dichiarazioni giornalistiche che vogliono l’On. Genovese interessato ad un avvicinamento alla Lega, cosa mai asserita dallo stesso, a fronte invece di una sua dichiarazione di stima per l’On. Angelo Attaguile“.
Insomma, stima e libertà di voto sì, ingresso ufficiale nella Lega no, almeno stando alle parole di Attaguile e Rizzotto. Quanto basta per riaccendere le polemiche, che in verità in queste ore non si sono mai sopite.
Il commissario regionale: “Chiunque dissente dalla linea della Lega è libero di votare per altri”
A stoppare in modo duro questa possibilità, infatti, è direttamente il commissario regionale della Lega in Sicilia Stefano Candiani. Il sottosegretario, raggiunto telefonicamente da il.Sicilia.it, non usa giri di parole: “La linea della Lega è semplice: non vogliamo a casa nostra trasformisti, opportunisti, genovesi o altre figure del genere che con noi non hanno e non possono avere nulla a che fare. E non vogliamo neanche i loro voti. Che sia chiaro!”
Candiani, precisa ancora che non è soltanto questione di ingresso nella Lega, ma di stile, di etica e di visione politica: “Mafiosi, condannati o persone in odore di mafia non ne vogliamo, come non ci interessa avere fra noi gente che ha certi profili penali e politici: di costoro non vogliamo neanche sentire l’odore. Se qualcuno in passato ha avuto simpatie per simili personaggi e se ritiene di averne ancora, non è costretto a restare nella Lega”.
E aggiunge: “Chiunque dissenta rispetto a questa linea è libero di votare Miccichè o di andare con altri, sia questi un semplice sostenitore, un fan, piuttosto che un deputato regionale. È evidente che queste mie prese di posizione stiano seminando il panico in qualcuno che per opportunismo ha ritenuto di usare la Lega come un cavallo di Troia. Ecco, per noi i cavalli di Troia restano confinati sui libri di storia”.
Infine, l’affondo di Stefano Candiani alle affermazioni del deputato regionale Tony Rizzotto: “Non gli compete la direzione del partito, sarebbe sufficiente che facesse la sua parte all’Assemblea regionale siciliana”.
In giornata è arrivata inoltre la presa di posizione di Luigi Genovese, parlamentare regionale di Forza Italia e figlio di Francantonio, che smentisce un eventuale ingresso nella Lega, attaccando il Carroccio.