“Era uno dei punti qualificanti del programma che come autorità di sistema portuale avevamo lanciato solo un anno fa”. Così il presidente dell’AdSP della Sicilia Occidentale, Pasqualino Monti ha commentato la conferma da parte del vice premier Luigi Di Maio, del finanziamento di 75,5 milioni di euro per il bacino di carenaggio di Palermo.
“Oggi, nel ringraziare il governo, i ministri, in primis il vice premier Di Maio che aveva fatto suo questo impegno visitando il porto di Palermo il novembre scorso – prosegue Monti – i parlamentari tra cui in particolare l’onorevole Adriano Varrica, con il quale abbiamo tecnicamente costruito il percorso ed il direttore generale Coletta con tutto il suo staff, non possiamo che esprimere la nostra entusiastica soddisfazione per avere sbloccato una operazione che consentirà a Fincantieri di costruire a Palermo navi da crociera garantendo col suo cantiere un’occupazione che fra diretta e indotta porterà incrementi straordinari nel numero di occupati”.
L’intesa fra Fincantieri e l’Autorità di Sistema Portuale conferirà nuovamente e definitivamente centralità e ruolo al porto di Palermo e alla Sicilia nel suo complesso, all’interno del mercato mondiale delle costruzioni navali ad alta specializzazione.
“Dopo la svolta impressa proprio nel settore crocieristico per conquistare la fiducia delle grandi compagnie – ha sottolineato Monti – questa notizia segna una svolta storica per Palermo e l’affermazione di un ruolo trainante del porto per garantire lavoro e produttività all’intera economia siciliana”.
Le organizzazioni sindacali di categoria sono state convocate dal presidente dell’Autorità portuale Pasqualino Monti per un incontro che si terrà il 17 maggio, alla presenza del componente della commissione Ambiente Adriano Varrica sul rilancio del cantiere. “Fincantieri nell’ultimo incontro, ci ha assicurato – dichiara il segretario Fiom Cgil Francesco Foti – che per i prossimi tre anni il cantiere sarà saturo e che ogni anno avremo un milione di ore lavorative distribuite tra tronconi di navi, riparazioni e trasformazioni, come gli allungamenti di navi che stiamo facendo. Ci aspettiamo per il futuro che torni la possibilità a Palermo di costruire intere navi. Avrebbe un impatto occupazionale importante anche per falegnami, elettricisti, condizionatoristi, arredatori, motoristi, saldatori, carpentieri e per tante altre figure professionali”.
“Ci aspettiamo adesso che il percorso riparta e vada presto a buon fine – conclude Foti – Rimane ancora oggi un mistero il ruolo della Regione siciliana: l’assessore Turano alla nostra iniziativa di luglio aveva dichiarato che ci avrebbe convocati. Ci siamo poi rivisti a settembre e da allora non abbiamo più notizie dei 40 milioni di euro che la Regione ha impegnato per completare i bacini di galleggiamento”.
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