“Obiettivo prioritario delle azioni dell’uomo sul territorio deve essere, oggi, quello della valorizzazione e/o trasformazione dei luoghi in cui viviamo, secondo corretti criteri di salvaguardia ambientale” afferma il presidente di CapitaleMessina, Pino Falzea.
“Tutto ciò deve avvenire nell’ambito delle normative esistenti, tentando di tradurre in valore ambientale tutte le azioni sui territori, siano essi di alto interesse paesaggistico, industriali da riqualificare, residenziali da rigenerare, ecc. Più volte, nel passato, abbiamo sostenuto che il Piano Regolatore Vigente a Messina deve essere rapidamente rivisto, ponendo la questione ambientale al centro di un procedimento di revisione generale dello stesso, propedeutica alla redazione del nuovo PRG, i cui tempi di formazione ed approvazione sono ancora, almeno in Sicilia, esasperatamente lunghi e governati da una legislazione superata” si legge ancora nella nota.
“Abbiamo anche suggerito che una tale azione si dovrebbe porre due obiettivi generali, entrambi necessari per salvaguardare il territorio senza bloccare l’attività edilizia, necessaria a garantire lavoro e miglioramento della qualità della vita nella nostra città:
- Congelamento delle aree di espansione residenziale previste dal Piano vigente;
- Agevolazione degli interventi di sostituzione qualitativa del patrimonio edilizio esistente degradato ed energivoro.
- Due obiettivi complementari, perché l’uno senza l’altro non risolve alcun problema“.
“Infatti:
congelare le aree di espansione senza prevedere incentivi ed agevolazioni (specialmente di densificazione sia quantitativa – volumetrica – che qualitativa – buona architettura energeticamente autonoma), si traduce in un blocco delle attività edilizia, con aumento della disoccupazione e conseguente degrado sociale. Per questo abbiamo ritenuto insufficiente la c.d. Variante di Salvaguardia Ambientale: poneva vincoli ma non prevedeva agevolazioni per la rigenerazione e/o riqualificazione urbana.
Agevolare gli interventi di sostituzione e rigenerazione edilizia congelare le aree di espansione urbana serve a poco, perché dovendo scegliere tra la possibilità di operare in aree libere o viceversa in aree urbanizzate, abbiamo visto che tendenzialmente si preferisce la prima soluzione, continuando così ad occupare nuovo suolo, dilatare ingiustificatamente la città, lasciare nel degrado aree centrali che da decenni sono in attesa di programmi seri e mirati di “risanamento”“.
“Oggi giunge sul comparto edile della città, già fortemente provato da una crisi senza precedenti, una pesante tegola sotto forma di nota emanata da due Dirigenti Generali dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente: il blocco di qualunque attività edilizia all’interno della Zona di Protezione Speciale (ZPS), perché il piano regolatore generale vigente non sarebbe stato sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.). Ricordiamo però che l’obbligo di sottoporre a V.A.S. i piani e i programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente discende dalla Direttiva 2001/42/CE e dal D. Lgs. n. 152/2006 (testo unico sull’ambiente). La VAS è un processo a supporto dell’attività di gestione del territorio e delle connesse scelte di programmazione e di pianificazione, prima che queste vengano tradotte in interventi diretti (autorizzazioni, concessioni ecc.), non è strumento di verifica a posteriori delle scelte di pianificazione già fatte e vigenti” prosegue Falzea.
“Cioè la procedura di VAS si attiva durante la redazione del Piano e si approva prima dell’approvazione del Piano stesso, non è previsto, per quanto ne sappiamo, che la si debba attivare per comprendere la sostenibilità di un piano vigente, approvato per giunta prima dell’entrata in vigore del testo unico sull’Ambiente“.
“Basta leggere il Testo unico che all’art. 4 recita:
“la valutazione ambientale di piani e programmi che possono avere un impatto significativo sull’ambiente ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione, dell’adozione e approvazione di detti piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile.”
È evidente che non sembra aver senso bloccare gli interventi edilizi da realizzare in attuazione del PRG, con la motivazione che lo stesso non è stato sottoposto a VAS. Di conseguenza ci piacerebbe che gli estensori della nota ne spieghino la motivazione in maniera sufficientemente chiara ed esaustiva, illustrando la correlazione che esiste tra le norme vigenti in materia ambientale e l’emanazione di tale nota inviata al Comune.
E dovrebbero farlo presto, per allontanare il sospetto di essere in presenza di azioni tese a mortificare Messina, a tenerla sempre indietro rispetto alle altre città metropolitane siciliane, rallentando allo spasimo se non addirittura bloccando, qualunque iniziativa imprenditoriale che si trovi a passare attraverso i pareri dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente.
Oltretutto non si comprende perché solo Messina debba avere una Zona di Protezione Speciale che interessa oltre il 70% del Territorio Comunale?
E perché all’interno della ZPS vi sono anche i centri edificati, persino quelli degradati?
E ci dicano, anche, se la perimetrazione ZPS è corretta o se questa è, invece, in contrasto con le norme vigenti. La città aspetta risposte” conclude Falzea.