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Per la 63ª puntata di “Bar Sicilia”, la rubrica de ilSicilia.it con Alberto Samonà e Maurizio Scaglione, oggi, domenica 19 maggio 2019, abbiamo ospite il senatore Stefano Candiani, sottosegretario al Ministero dell’Interno e commissario della Lega Salvini Premier per la Sicilia.
“Chi avrebbe detto solo un anno fa che la Lega poteva andare al ballottaggio in centri siciliani importanti come Mazara del Vallo o Gela?” Commenta così il senatore leghista la recente tornata amministrativa in Sicilia e lancia la volata al progetto politico di Matteo Salvini quale carta da giocare in vista del voto europeo del 26 maggio: “Noi non diamo risposte alla pancia, ma di buonsenso e concrete, che la gente ha bisogno di vedere realizzate. Quando Salvini da ministro dell’interno si impegna per far valere gli interessi degli italiani, è una proposta per l’Italia intera, che vale da Aosta a Gela, e la gente questo lo comprende”.
Alla domanda sul perchè un siciliano dovrebbe votare oggi per la Lega, risponde lapidario “Se gli elettori sono soddisfatti di come le cose sono andate fino ad ora possono votare le forze politiche che avevano scelto in passato, se invece si vuole cambiare registro c’è soltanto la Lega”. Il commissario leghista spiega anche la sua idea di Europa: “Noi siamo contro la euro-burocrazia che ha messo regole molto sfavorevoli per gli interessi italiani. In passato, l’Italia è stata fin troppo remissiva in Europa e le politiche dell’Ue hanno penalizzato il nostro Paese: questo, ad esempio, i pescatori o gli agricoltori italiani lo sanno bene, perchè ne stanno ancora pagando le conseguenze”.
Porte chiuse, anzi sbarrate verso Francantonio Genovese, dopo le voci delle scorse settimane di un suo presunto sostegno alla Lega: “Che continuino a votare per altri e non guardino a noi come punto di riferimento, perchè i loro voti sono molto sgraditi. Se ne stiano pure a votare Miccichè. I siciliani devono sapere che chi vota la Lega vota persone credibili”. Mano tesa, invece, al presidente della regione Nello Musumeci, ma parole molto dure verso Gianfranco Micciché: “Un protagonismo personale esasperato per chi, come lui, ha un ruolo istituzionale”.
Sugli scenari del post-voto e sul centrodestra, infine, Stefano Candiani ritiene che dopo le europee le cose cambieranno molto: “Parlare oggi di centrodestra o centrosinistra mi pare superato. Noi parliamo alla gente di questioni concrete e non di alchimie. Lo schema del centrodestra è vecchio, la nostra proposta si basa invece sui contenuti e non sugli schemi. Chiamatela una proposta sovranista o in altro modo, ma per noi il fine ultimo è l’interesse degli italiani”.
Questo e molto altro nel video della 63ª puntata