Tra i temi proposti dal ministero dell’Istruzione per gli esami di maturità di oggi ce ne sono due che riguardano la mafia. Uno sull’antimafia partendo dal sacrificio del generale Carlo alberto Dalla Chiesa assassinato da Cosa nostra, e l’altro su “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia.
La prima traccia, per il tema di attualità, parte da un testo tratto dal discorso che il prefetto di Parma Luigi Viana fece in occasione delle celebrazioni del trentennale dell’uccisione del Prefetto Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, di Emanuela Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo. Dalla Chiesa fu assassinato in via Isidoro Carini il 3 settembre 1982, mentre era a bordo di una A112 bianca con la moglie Emanuela Setti Carraro. 30 colpi di kalashnikov che uccisero oltre alla coppia anche Domenico Russo, agente di scorta che viaggiava su un’altra auto.
«Parla di legalità – aveva detto Luigi Viana a proposito di Dalla Chiesa – di socialità, di coesione, di fronte comune verso la criminalità e le prevaricazioni piccole e grandi. E parla di speranza nel futuro. Mostra la vicinanza dello Stato, e delle sue Istituzioni. Desidera che la Prefettura sia vista come un terminale di legalità, a sostegno della comunità e delle istituzioni sane che tale comunità rappresentano democraticamente».
Per quanto riguarda l’analisi del testo, l’altro tema che riguarda la denuncia della mafia e il rapporto con la Sicilia è “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia.
“Con il romanzo “Il giorno della civetta”, – si legge -Sciascia pone l’attenzione sul fenomeno della mafia e dei suoi delitti, problema all’epoca distorto o minimizzato dalle autorità e dai mezzi di informazione. Il romanzo è una denuncia sociale non solo della mafia ma anche di una classe politica corrotta e meschina. Il tentativo dell’autore è far crollare il muro dell’omertà riguardo la criminalità organizzata“.
La storia è ispirata all’omicidio di Accursio Miraglia, sindacalista comunista ucciso a Sciacca nel gennaio del 1947 per mano della mafia di Cosa Nostra.