Il presidente di Antigone Sicilia, Pino Apprendi, il responsabile regionale dell’Osservatorio carcere dell’UCPI e vice presidente Camera Penale di Palermo Fabio Bognanni e i rappresentanti dell’Osservatorio carcere della Camera Penale di Palermo, Rosalia Zarcone, Anna Bonfiglio e Rita Maccagnano, si sono recati al Carcere Pagliarelli, a seguito dello sciopero della fame dei detenuti dell’alta sicurezza.
La delegazione ha incontrato i rappresentanti dei detenuti che hanno manifestato il disagio che li ha portati anche a forme esasperate di protesta come non andare ai colloqui con i familiari.
I detenuti hanno elencato una serie di richieste in parte accolte nell’immediato come il cambio dei materassi e l’aumento dei kg del pacco per i fuori sede.
Per le docce hanno concordato la possibilità di riscaldarsi un secchio d’acqua con il proprio fornellino e recarsi nelle docce comuni non essendoci docce nelle celle, poco o nulla hanno ottenuto per migliorare la consegna delle medicine sia quelle del carcere che quelle che comprano privatamente. Un altro grave problema per il quale l’Istituto é abbandonato a se stesso è il problema legato alla salute mentale, oltre trecento sono i detenuti che fanno uso di medicinali appropriati.
“Il carcere ha problemi strutturali, era stato costruito per 700 persone e ne ospita oltre 1300. L’impiantistica é sottodimensionata e inadeguata. Da decenni denunciamo questa situazione, in estate caldo rovente ed in inverno freddo glaciale. Non stanno meglio gli agenti della Polizia Penitenziaria , il cui organico é inferiore al previsto e sottodimensionato, come tutti sanno gli agenti vengono utilizzati anche per le traduzioni e per servizi amministrativi vari. Il Ministero fa orecchio da mercante“, lo dice Pino Apprendi, presidente Antigone Sicilia.