La nuova via della Seta sembra destinata a riscrivere il destino della Sicilia, rendendola un crocevia del commercio mondiale. Ma prima che i grandi leader si contendessero questa terra al centro del Mediterraneo, un uomo proveniente da Shangai l’aveva già conquistata, tramandando le antiche tradizioni della Cina.
Il maestro Zhang Du Gan arriva silenziosamente in Sicilia nell’ormai lontano 1990. Fin da bambino pratica il baguazhang, arte marziale ispirata all’antico Libro dei Mutamenti, l’I-Ching, che attraverso Liebniz e Jung ha affascinato i sapienti occidentali. Attorno al maestro Zhang si raccolgono presto studenti e appassionati dall’Italia e dall’Europa, senza che lui faccia nulla per mostrarsi grande: “Non sono un maestro” ripete “noi studiamo insieme, impariamo insieme”.
Il suo modo di parlare è evocativo, costringe la grammatica a obbedire alla saggezza: “Si chiama Maestro chi è arrivato, ma in quest’arte non c’è arrivo, non c’è fine: è infinire“.
Al posto di un aggettivo vibra nelle orecchie degli ascoltatori quell’infinire, come un nuovo verbo che suggerisce un cammino inesauribile. Il suo modo di torcere le parole affascina gli studenti, ma lui dice di non parlare bene l’italiano, e quindi “meglio non fare interviste”. È un uomo paradossale. Ti sommerge di spiegazioni, tanto che hai l’impressione di annegare in un mare di conoscenza. Altre volte invece si dedica per ore a perfezionare un piccolo particolare, e allora ti sembra di contenere quel mare, di averlo compreso tutto, ma non lo sai spiegare.
Ad incontrare quest’uomo venuto dalla Cina sembra di toccare il destino della Sicilia: troppo bella per non volerla conquistare, ma solo la gentilezza, il rispetto, la pazienza, ti permettono di comprenderla.
Con queste virtù il maestro Zhang ha messo radici in due mondi, Oriente e Occidente, Italia e Cina, permettendo a due grandi tradizioni di incontrarsi.
Dal 16 al 23 Luglio sarà di nuovo a Palermo, grazie ai suoi allievi riuniti nella International Baguazhang Association. Oltre a festeggiare con loro il compleanno, terrà uno stage aperto a tutti, che si presenta come una occasione preziosa per conoscere non solo la Cina, ma forse noi stessi.