“La realizzazione del tram è un’opera che incide profondamente sugli sviluppi urbanistici ed economici della città. Non è un problema la sua realizzazione in sé, è un problema la presentazione di un piano, il PUMS (Piano urbano della mobilità sostenibile) appena adottato, partito dalle tesi per arrivare alla programmazione: un progetto predeterminato per giungere alla realizzazione di tutte le nuove linee. Una pezza messa a posteriori su uno strumento di programmazione che è invece strategico. In questa ottica trova tristemente senso l’aperta ammissione, ascoltata in più occasioni da parte dell’amministrazione comunale, che «il tram è un dato di fatto». E da lì si doveva partire. Dal risultato preconfezionato e non dalla soluzione migliore. Per questo si chiede «l’urgente sospensione delle procedure in corso» poiché l’intera mobilità di Palermo diventa così funzione subordinata della realizzazione del tram e non viceversa come la legge esige”.
Lo scrive il “Comitato perPalermo”, composto da diversi professionisti. Fra questi, Roberto Bissanti, Giovanni Margiotta, Massimiliano Giudice, Fabio Davì, Carmelo Sardegna, Fabio Alfano, Giovanni Moncada, Francesco Cappello, Mario Guglielmino.
«La presentazione del PUMS, Piano urbano della mobilità sostenibile – dice l’ingegnere Roberto Bissanti, esperto di energie rinnovabili e sostenibilità – da parte della giunta, tardiva e carente di spiegazioni, rappresenta l’ultimo atto – purtroppo prevedibile – di un percorso di programmazione unilaterale da parte dell’amministrazione che non prevede un confronto reale sulla mobilità con la società civile, e che non tiene conto delle esigenze tecniche e di sostenibilità economica della città».
Questa, in estrema sintesi, la posizione del Comitato perPalermo, che con una nota invia una lettera-proposta indirizzata al sindaco Leoluca Orlando e alle istituzioni.
Il Comitato perPalermo intende sottolineare e precisare preventivamente come non ci sia da parte dei suoi esponenti alcuna preclusione “ideologica” nei confronti della realizzazione di opere come le nuove linee del tram appena varate, né si intende strumentalmente contrapporre al tram un progetto di metropolitana automatica leggera, peraltro già munita di progettazione di massima e sostenuta da linee di finanziamento in gran parte ignorate dall’amministrazione comunale.
Ci si chiede piuttosto quanto sia utile il tram, non come strumento connettivo fra le periferie e il centro, ma come mezzo di trasporto prioritario, si legge nella lettera, «nei quartieri centrali e centralissimi della città di Palermo, dove altri e infinitamente meno costosi mezzi – a partire da quelli già esistenti – sono in grado di assicurare velocità di percorrenza ed efficienza di gran lunga migliori».
La risposta è nella lettera in allegato, quale frutto degli studi compiuti da esperti, tecnici e specialisti del trasporto pubblico, della mobilità e urbanistica che aderiscono al Comitato perPalermo. E che giunge, peraltro, a conclusioni di sviluppo sostenibile come la concreta ipotesi, nota l’architetto Massimiliano Giudice, di realizzazione sull’asse di via Libertà di un «giardino lineare attrezzato con percorso ciclopedonale e brevi percorsi regolamentati per le esigenze residenziali. Una vera infrastruttura verde, un corridoio ecologico capace di ricucire il grande verde urbano della Favorita ed il centro città».
Di certo, quello che alla città non serve è un PUMS così redatto, in house, così da realizzare un’inaudita e conflittuale corrispondenza tra controllati e controllori.
«Nelle more della redazione di un PUMS libero e vero – dichiara l’ingegnere Giovanni Margiotta, presidente emerito dell’Ordine degli ingegneri della Provincia di Palermo – redatto da soggetti esterni, indipendenti ed opportunamente organizzati dal punto di vista tecnico-strumentale, che parta da reali processi partecipati, anch’essi liberi, riteniamo urgente la sospensione delle procedure in corso che risultano peraltro affette da vizi tali che la mancata sospensione in autotutela dell’iter potrebbe portare al loro blocco, con la conseguente perdita definitiva dei finanziamenti».