Bocciato per un solo voto dal consiglio comunale di Palermo l’ordine del giorno per la concessione della cittadinanza onoraria della città di Palermo ai finanzieri speronati a Lampedusa dalla nave della Sea Watch, comandata da Carola Rackete, che avevano tentato di bloccare l’ingresso nel porto dell’isola.
L’ordine del giorno, presentato dalla Lega, ha ottenuto 9 voti favorevoli, 4 contrari e 10 gli astenuti, tra i 23 consiglieri presenti. Momenti di tensione a Sala delle Lapidi, dove a seguito della presentazione dell’ordine del giorno gli animi tra consiglieri di maggioranza e opposizione si sono scaldati e si è dato vita a un dibattito molto acceso. Sinistra Comune contraria alla concessione della cittadinanza onoraria, dall’altra parte la Lega e altri esponenti dell’opposizione a favore.
“Ci sembrava doveroso formalizzare un riconoscimento agli uomini in divisa che, a rischio della propria vita, hanno cercato di impedire fino all’ultimo che la Rackete infrangesse le leggi italiane – dice il capo gruppo della Lega, Igor Gelarda -. Evidentemente il fatto di essere in divisa e di essere cittadini italiani non è stato sufficiente ad indurre la maggioranza del consiglio comunale ad approvare un atto che per noi era assolutamente dovuto. La bocciatura – aggiunge Gelarda – è un atto politico, siamo pronti a dare battaglia affinché la cittadinanza palermitana non venga data a Carola Rackete“.
Fra gli astenuti Fabrizio Ferrandelli, Sicilia Futura e Pd, mentre a votare a favore della mozione, fra gli altri, sono stati il segretario cittadino di Forza Italia, Andrea Mineo (mentre il suo capogruppo Giulio Tantillo è uscito dall’Aula), i consiglieri del Movimento 5 stelle (Forello però era assente) e l’esponente dell’Udc, Sabrina Figuccia. A dare il voto contrario Sinistra comune.