Alla fine il verdetto è arrivato, il senatore renziano del Pd, Davide Faraone non è più segretario regionale del Partito democratico.
La commissione nazionale di garanzia dei democratici ha annullato l’elezione regionale del Pd in Sicilia. Il partito ha accolto i ricorsi arrivati a Roma dalla candidata alla segreteria Teresa Piccione.
La polemica che ha accompagnato la corsa alla segreteria del Partito democratico siciliano, con le primarie annullate a 48 ore dall’apertura dei gazebo, senza congressi nei circoli, era arrivata dritta e veloce a Roma. La sua avversaria politica, Teresa Piccione, franceschiniana di Area Dem e vicina al presidente della Regione Lazio e segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, ha rinunciato alla corsa, accusando i renziani di violare le regole e annunciando ricorso al Tar. Sull’Isola è andata così in scena, in modo plastico, l’ennesima resa dei conti tra correnti. E già si sente l’aria di scissione.
“Adesso, si ripristina l’agibilità del partito democratico” afferma l’ex deputata del Pd, Teresa Piccione a IlSicilia.it. “Finalmente si ridà dignità ad un partito in questa Isola che puo’ ripartire dalla base, dai circoli e da una linea politica comune“.
Appresa la notizia da Roma, l’ex segretario regionale del partito democratico a quanto pare ha inoltrato un sms comune a tutti i suoi compagni ed amici politici scrivendo: “Solo per informarvi che mi hanno appena commissariato. Ci abbiamo almeno provato a cambiare il Pd in Sicilia“.
Adesso a Nicola Zingaretti non resta altro che nominare un commissario del partito in Sicilia. Tecnicamente decade anche il vice di Davide Faraone, ossia: Antonio Rubino.