Sarà emessa il prossimo 1 ottobre la prima carta di identità elettronica del Comune di Palermo.
Il costo di rilascio sarà di 22,20 euro di cui 16,8 andranno al Ministero dell’Interno, mentre per ottenere il duplicato in caso di danneggiamento, furto o smarrimento il costo sarà di 27,35 euro.
In città saranno 32 le postazioni cui si potrà fare riferimento per il rilascio del nuovo documento. Il passaggio integrale della struttura comunale incaricata dall’emissione dal vecchio al nuovo sistema avverrà il 17 settembre. L’ultimo documento cartaceo sarà quindi emesso il 16 settembre. Per questo passaggio fino allo scorso 10 luglio si è svolto un corso di formazione del personale appartenete all’Ufficio Anagrafe e Stato Civile e quello delle postazioni decentrate, Elettorato e di altri uffici comunali che hanno lavorato sulla piattaforma dell’ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente).
Dalla stessa data è iniziata la definizione delle “pratiche di completamento iscrizioni anagrafiche italiane” dove si seguiranno le seguenti scadenze:
- in queste ore si stanno definendo circa 100 pratiche di iscrizione anagrafiche di cittadini stranieri;
- entro il 30 agosto saranno definite circa 950 ulteriori pratiche complesse già avviate e che comportano rapporti con altri enti;
- entro il 6 settembre saranno completate ulteriori 1800 pratiche da “bonificare” circa la corretta intestazione delle schede e la verifica delle convivenze.
Per ottimizzare il nuovo servizio di rilascio delle carte di identità elettroniche, dal 9 al 13 settembre l’Ufficio Anagrafe resterà chiuso per la definizione delle pratiche inoltrate con l’attuale sistema, mentre dal 16 al 20 settembre il personale dello stesso Ufficio Anagrafe e quello dello Stato Civile tasterà la nuova piattaforma con il subentro dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente.
In questi giorni resteranno chiuse le postazioni decentrate. “È stato sicuramente un percorso lungo e anche accidentato – affermano il sindaco Leoluca Orlando e l’Assessore Mattina – ma abbiamo preferito fare le cose per bene, con una piena integrazione con l’anagrafe nazionale che renderà la CIE non un gadget ma un vero e proprio strumento operativo per dialogare con la pubblica amministrazione e per accedere a tanti servizi digitali. Peccato per un costo di rilascio elevato, che è legato però ai costi dell’infrastruttura curata dal ministero dell’Interno”.