Dopo 40 giorni circa, di ferie estive, ieri si è ritornati in aula a Palazzo dei Normanni ed è stata subito ‘bagarre’. Il parlamento siciliano si è riunito dopo la pausa estiva e la prima seduta è stata caratterizzata da uno scontro fra la maggioranza e le opposizioni.
I lavori sono ripresi dall’esame dei “ddl collegati”: i capigruppo di maggioranza hanno presentato un maxi emendamento di 64 articoli al “collegato della Quinta commissione” che racchiude alcune delle norme contenute negli altri ddl collegati. Pd, Cinque Stelle hanno chiesto di rinviare l’intero testo del ddl nelle commissioni di merito e, citando il regolamento, hanno chiesto che questo passaggio fosse deciso da un voto dell’Aula. La stessa richiesta è stata sostenuta da Sicilia Futura. Quindi si è aperto un braccio di ferro fra il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè e le opposizioni che chiedevano il voto immediato per il rinvio nelle commissioni.
Miccichè ha detto: “sto riflettendo, ho bisogno di un po’ di tempo”. Ma alla fine il braccio di ferro è stato vinto dall’opposizione. Il ‘collegato dei collegati’ è stato rinviato in quinta commissione. Entro martedì prossimo si spera di riportare in Aula le normative da discutere. Quindi, sino a quel giorno i lavori di Sala d’Ercole ‘procederanno a tentoni’. La novità della giornata dei deputati regionali è quella che Pippo Gennuso ha aderito al gruppo parlamentare Ora Sicilia, lasciano le fila dei Popolari ed Autonomisti.
Il parlamentare regionale era stato sospeso dall’Assemblea regionale siciliana perché era stato posto agli arresti domiciliari per un presunto caso di corruzione, ma è tornato a occupare il suo posto all’Ars dopo il patteggiamento a Roma a un anno e 2 mesi per il reato di traffico di influenze. Pena non soggetta alla cosiddetta legge Severino, che esclude dalla vita politica e amministrativa coloro i quali abbiano riportato condanne per reati contro la pubblica amministrazione. Insomma come inizio di ripresa dei lavori in aula ‘non c’è male’.