Liti furibonde, veleni, telefonate incrociate e veti. Sono questi i dati caratterizzanti di queste ore in merito alla nomina dei sottosegretari del governo Conte bis. Movimento 5 stelle e Partito Democratico da giorni sono animati da un forte confronto sui tasselli da completare per l’esecutivo. A ore, comunque, si potrebbero sapere i nomi dei prescelti, che dovrebbero soddisfare gli appetiti di tutti, correnti del Pd incluse.
Dai nomi che si faranno si potranno capire i rapporti di forza interni al Partito democratico, con l’influenza dell’area Renzi, che è stata determinante per far nascere il nuovo governo e vuole avere un ruolo di primo piano.
Fra i grandi esclusi ci potrebbe essere Vito Crimi, su cui c’è un veto alla sua possibile nomina ai servizi segreti, che andrebbero al Pd. Crimi dovrebbe perdere anche l’editoria a beneficio del Pd. Si fanno i nomi di Andrea Martella, ma anche del grillino Emilio Carelli.
La delega dell’energia potrebbe passare a Giampaolo Manzella del Pd, nonostante i 5 Stelle stiano sponsorizzando il nome di Tamburrano. Come sottosegretario alle Riforme in pol position ci sono i nomi di Fraccaro e del renziano Cociancich.
Per l’interno, il Pd piazzerebbe Fiano, mentre si fa il nome di Sibilia riconfermato nel ruolo. Intanto, un posticino la troverebbe pure Elisabetta Trenta, che verrebbe premiata per “avere contrastato Salvini” durante il governo Conte 1, come da lei stessa affermato.
Al ministero dei trasporti potrebbe andare Giancarlo Cancelleri, che entrerebbe così nel governo nazionale, sdoganandosi dal ruolo siciliano ricoperto fino a ora, mentre Manlio Di Stefano potrebbe essere il sottosegretario agli Esteri. Alla sanità finirebbe il palermitano Giorgio Trizzino, che in passato si era schierato a favore dei vaccini senza se e senza ma.
Per il Partito democratico si fanno, inoltre, i nomi di Debora Serracchiani e dell’ex segretario Martina nel ruolo di viceministri. Una partita che si giocherà in queste ore e che potrebbe destare ancora qualche sorpresa.