Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè rinvia al mittente le accuse alla maggioranza parlamentare e all’opposizione formulate due giorni fa dal presidente della Regione Nello Musumeci in merito alla situazione di stallo esistente da tempo e a quanto accaduto in Aula nei giorni scorsi.
Nella conferenza stampa Musumeci aveva fatto una fotografia della situazione economica della Regione Siciliana, con il suo disavanzo abbastanza tragico. Sino all’anno prossimo non ci sono più soldi per finanziare emendamenti che presentano spese attive. Proprio il collegato varato dalla V commissione di Palazzo dei Normanni è stato letteralmente stralciato ed a farne le spese sono state anche le fondazioni culturale e alcune associazioni antimafia che hanno sbattuto i pugni con dichiarazioni e note stampa dal tenore non proprio conciliante.
Adesso, a gettare benzina sul fuoco è anche il presidente dell’Assemblea regionale siciliana.
- Presidente Miccichè, si legge sui giornali che lei ha pronto un dossier sui presunti errori dell’assessore all’Economia Gaetano Armao sulla gestione dei conti pubblici.
“Non ho nessun dossier nei confronti di Armao. Non mi sono mai piaciuti, figuriamoci se posso iniziare a stilarne uno. Non ho intenzione nemmeno di chiedere le sue dimissioni”.
- Quindi?
“Martedì prossimo (24 settembre ndr) durante i lavori d’Aula, davanti al presidente Musumeci, qualora sarà presente, leggerò la cronistoria di questi mesi, di ciò che è successo in merito ai collegati e alle responsabilità oggettive di ogni personaggio coinvolto in questa legislatura”.
- Cosa pensa della conferenza stampa tenuta nei giorni scorsi dal presidente Musumeci?
“Musumeci o chi per lui doveva assumersi la responsabilità di ciò che è la condizione economica della Regione Siciliana. Invece, ha tentato di far cadere la colpa sul Parlamento siciliano. Non vorrei pensare che ci sia stata malafede. Il dissesto finanziario della Regione Siciliana risale al 1992, questo governo non c’entra nulla”.
- Ma il parlamento quando ha saputo della crisi economica?
“A differenza della Corte dei Conti che avvisa il Parlamento sul suo operato, il governo regionale non ci ha mai avvisato di nulla. A Palazzo dei Normanni abbiamo intuito che la situazione finanziaria era pessima. Proprio per questo, ho inviato una lettera al Presidente Musumeci qualche giorno fa per sapere oggettivamente quale è lo stato di salute economica della Regione. La risposta la conoscete tutti…”
- Sembra che Musumeci ritenga che il collegato sia un’invenzione del Parlamento…
“Ma di cosa sta parlando? Il collegato è una possibilità voluta dal governo. Tutti gli assessorati hanno chiesto il collegato. I collegati sono stati fatti da loro. Se nessuno mi imponeva questa questione, entro un mese avevamo finito tutto attraverso un esercizio provvisorio”.
- Questa polemica cosa comporterà?
“Questa polemica poteva essere fatta se al mio posto ci stava un cretino. Ma sin quando sono a Palazzo dei Normanni certe cose non possono esistere. Io credo che il governo dovrebbe chiedere scusa al Parlamento siciliano. A me no, perché non interessa. Martedì presenterò la nota del governo, in cui ci viene chiesto di fare il collegato”.