Il movimento dei giovani per il clima Fridays For Future, ispirato da Greta Thunberg, torna in piazza in 160 città italiane, per il terzo Sciopero globale del clima, dopo quelli del 15 marzo e del 24 maggio. Nel centro di molte città si sono svolti cortei. Per l’Udu, la rete degli studenti medi, sarebbero scesi in piazza oltre un milione di giovani, anche se i numeri sembrano molto ridotti rispetto a questo dato.
A Palermo qualche migliaio di studenti e loro professori hanno sfilato alla manifestazione. Qualche attimo di tensione alla partenza da piazza Castelnuovo per una scaramuccia scoppiata fra un gruppo di studenti del Nautico e del Maiorana, arrivati insieme a militanti di organizzazioni di destra radicale, e giovani vicini ai centri sociali, soprattutto l’Anomalia, che si trovavano in testa al corteo. Sarebbe volato qualche ceffone e per un attimo si è temuto il peggio con i poliziotti schierati in tenuta antisommossa, ma poi tutto è filato liscio e il corteo è proseguito lungo via Ruggiero Settimo.
Ma forse, ancora più interessante è che, in quegli stessi momenti, tantissimi giovani hanno affollato il McDonald’s della vicina piazza Castelnuovo, letteralmente invaso da ragazzini colorati di verde, alcuni con le facce dipinte, in coda non per il clima, ma per mangiare hamburger. Il tutto, mentre il McDonald’s è responsabile di emissioni di gas serra e nella sua rete di ristoranti in giro per il mondo e ha sì previsto di ridurle del 36 per cento, ma entro il 2030. Per non parlare dell’uso della plastica nella sua catena, anche per i gadget distribuiti ai clienti, contro cui in passato sono state organizzate anche proteste.
E sempre a Palermo, nelle scorse ore proprio in vista dello“sciopero internazionale per il clima” i volontari di Greenpeace hanno svolto un’attività di sensibilizzazione davanti ad alcuni fast food della città con l’obiettivo di mostrare il legame fra gli incendi in Amazzonia e la produzione industriale di carne e mangimi come la soia.
Tornando al corteo palermitano, dietro allo striscione “Cambiamo il Sistema non il Clima” ha manifestato un folto spezzone di studenti degli istituti Umberto I, Ninnì Cassarà, Benedetto Croce, convitto Falcone, Almeyda, Ferrara, Vittorio Emanuele II, Vittorio Emanuele III, Garibaldi e Einstein: “a Palermo noi studenti abbiamo ritenuto necessario far sentire la nostra voce, riaffermare e rivendicare la volontà di decidere del nostro presente e del nostro futuro. Vogliamo poter immaginare il nostro futuro nella nostra terra libero dalla nocività che il capitalismo produce e per renderlo realtà bisogna impegnarsi e organizzarsi per attuare tutte le misure possibili e necessarie per smantellare il sistema produttivo attuale”, dice Ludovica Di Prima, studentessa del Liceo Umberto I.