I precari Asu vedono una luce in fondo al tunnel. Forse. Ieri l’Ars si è riunita ancora una volta e tra rinvii e nulla di fatto, i deputati regionali finalmente hanno fatto quadra su qualche norma in merito al maxi-emendamento rimodulato dopo l’avviso che il governo sino a fine anno non ha spese attive da poter effettuare. E a Sala d’Ercole si è votato un emendamento che cerca di dare qualche speranza ai lavoratori precari. La norma che è stata approvata prevede che i lavoratori Asu attraverso il dipartimento al Lavoro possano prestare servizio sia negli enti pubblici di riferimento oppure presso altri enti.
“L’emendamento al Collegato, votato dall’Aula, rappresenta un segnale di grande importanza per tutti i lavoratori Asu della Sicilia. Non abbiamo lasciato senza risposta i 5000 lavoratori che in questi anni hanno svolto un lavoro importante nei Comuni per i cittadini e le imprese. Ringrazio tutti i componenti della V Commissione che hanno lavorato celermente e con grande spirito di collaborazione per raggiungere questo importante obiettivo“, afferma il presidente della Commissione Cultura, Lavoro e Formazione Luca Sammartino.
“Sebbene l’emendamento del Movimento 5 Stelle che prevedeva la stabilizzazione degli Asu in Sicilia sia stato stralciato nella riscrittura del Governo, siamo riusciti a far mantenere un nostro emendamento che in ogni caso impegna l’esecutivo regionale ad andare nella direzione della stabilizzazione, cosi’ come avevamo proposto da componenti M5S della Commissione Lavoro all’Ars“, afferma il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Giovanni Di Caro.
“L’approvazione all’Ars dell’emendamento sui lavoratori precari Asu è un grande traguardo. Oltre cinque mila persone da troppi anni aspettavano una risposta, ma soprattutto un segnale di attenzione da parte delle istituzioni. Questo e’ un primo passo. Ora si continui con il confronto Regione-Sindacati al fine di portare a una soluzione definitiva questa annosa vertenza“. Ha detto il segretario generale della Cisl Fp Sicilia, Paolo Montera.
Durante i lavori d’Aula il governo è stato messo ko sulla norma sul Cefpas e su quella per autorizzare i concorsi per medici esperti in cure palliative. Un’altra dimostrazione, ove ce ne fosse bisogno, che l’esecutivo guidato da Nello Musumeci, non ha maggioranza parlamentare ed è costretto a vivere alla giornata.