Ieri pomeriggio esponenti del movimento 5 stelle hanno depositato alla Procura di Enna un esposto in merito alla società EnnaEuno, la quale si occupava di rifiuti nella provincia siciliana.
A firmare l’esposto: il senatore Fabrizio Trentacoste, il deputato all’Ars Giampiero Trizzino e i consiglieri comunali Cinzia Amato e Davide Solfato. Numerose sono le anomalie evidenziate dai deputati 5 stelle principalmente sul “trasferimento dei mezzi, degli impianti e del relativo personale“.
“Gli impianti, i mezzi e le attrezzature, – spiegano i Cinquestelle – sono stati acquistati e realizzati tutti con fondi pubblici. In primis, l’impianto di compostaggio di Dittaino, realizzato dalla Provincia Regionale di Enna e finanziato con ordinanza n. 1223 del 23 settembre 2004 del Commissario per l’emergenza rifiuti e la tutela delle acque in Sicilia, per un importo comprensivo delle somme a disposizione pari a € 3.490.500,00. L’impianto, che avrebbe potuto segnare un’inversione di tendenza nella gestione dei rifiuti del territorio, veniva consegnato all’ATO nel 2007 dalla Provincia regionale di Enna, ma non è mai entrato in funzione, arrecando un grave danno all’intero territorio, basti pensare che l’umido nella nostra provincia equivale al 35 percento del totale dei rifiuti”.
“Il mancato passaggio degli impianti (pagati con denaro pubblico) della provincia di Enna, dalle ex Ato alle Srr, è soltanto uno degli aspetti oscuri di una gestione tutt’altro che limpida. L’intervento della magistratura, in un quadro così controverso, ci sembra l’unica strada percorribile per individuare non solo i responsabili, ma anche le dinamiche che hanno portato ad un sistema che ad oggi ha favorito soltanto i privati.
Sul punto abbiamo interessato anche la Commissione l’antimafia, attraverso una nota con la quale chiediamo che in quella sede vengano discusse le questioni del mancato trasferimento del personale e degli impianti dalle ex Ato alle Srr, così come previsto dalla legge“. Afferma il deputato regionale Giampiero Trizzino.
Qualche tempo fa l’Ato EnnaEuno è fallita con un debito societario di circa 160milioni di euro. Sono stati anche sequestrati dalla Guarda di Finanza circa un anno fa, i centri comunali di raccolta rifiuti di Contrada Venova e Scifitello della società appunto: EnnaEuno.
Scrivevano in una nota la Guardia di Finanza: “Accertata la mancata riconsegna al Comune dei centri comunali di raccolta siti in contrada Venovo e contrada Scifitello, da parte della societa’ Ennaeuno in liquidazione, affidataria delle due strutture dal 2004, periodo in cui ha gestito il servizio di igiene urbana nel territorio ennese. Nel gennaio 2017 il Consiglio comunale aveva affidato il servizio di gestione integrata dei rifiuti alla societa’ a totale partecipazione comunale Ecoennaservizi Srl; e i due impianti, vincolati al servizio pubblico, sono da ritenere fondamentali per l’avvio della raccolta differenziata delle frazioni inorganiche, anche al fine di evitare l’abbandono dei rifiuti ingombranti sul territorio cittadino. Cosi’ il Comune ha ripetutamente sollecitato la Ennaeuno e la nuova Srr, Societa’ per la regolamentazione del servizio gestione rifiuti, subentrata all’Ato Enna, all’immediata riconsegna dei siti comunali. Il sostituto procuratore di Enna Francesco Lo Gerfo, ha quindi avanzato richiesta di sequestro preventivo dei due immobili accolta dal Gip ed eseguita dai militari della Compagnia Guardia di finanza di Enna. La mancata riconsegna dei due centri di raccolta, peraltro inattivi da parecchio tempo e in situazione di evidente degrado funzionale operativo, avrebbe ulteriormente ritardato, se non impedito, l’avvio della raccolta differenziata, con particolare riferimento ai rifiuti inorganici di notevole volume, aumentando ulteriormente i costi per lo smaltimento in discarica e la conseguente applicazione, a carico della cassa comunale, delle sanzioni previste per il mancato raggiungimento degli obiettivi disposti“.