Un weekend nero per il basket siciliano. La Benfapp Capo d’Orlando cade per la seconda volta consecutiva in campionato, stavolta contro Torino. Top scorer del match Brice Johnson, con 28 punti e 14 rimbalzi, con alcuni canestri di puro talento che non bastano però a trascinare la squadra.
Per gli ospiti, ottima prova di Lorenzo Querci, che chiude con 15 punti e 3/8 da 3 punti. Troppo pesante però, nella testa e nelle gambe, la partenza ad handicap nei primi due quarti.
La partenza a rallentatore ha condannato alla sconfitta anche la Virtus Eirene Ragusa, battuta in Supercoppa dalla Famila Schio, giunta al nono successo consecutivo in competizioni ufficiali.
La Passalacqua va sotto anche di 18 punti nei primi due quarti, soffrendo a rimbalzo le lunghe della formazione veneta. Poi le ragazze di Recupido reagiscono, guidate da Nicole Romeo, ma non basta. Male le americane, con Daerica Hamby ancora affaticata dalla WNBA.
CAPO D’ORLANDO – TORINO 64-74
Il quintetto schierato da coach Sodini per l’esordio al PalaFantozzi è composto da Laganà, Bellan, Querci, Mobio e Johnson. Cavina risponde con Cappelletti, Alibegovic, Marks, Pinkins e Diop.
I primi punti della gara sono di Cappelletti, che infila subito una tripla pesante. Johnson tiene incollati i suoi, ma Marks la mette di nuovo da tre. Realizza ancora Johnson, ma Alibegovic va a segno in sottomano e Marks trova ancora il fondo della retina dai 6.75.
Il tabellone recita 4-11, quando arriva la reazione dei padroni di casa con Bellan e Johnson fino al -3 (10-13). Il momento positivo dei paladini dura poco, perché con Pinkins, Marks e due punti di Cassar Torino chiude il primo quarto in vantaggio sul 10-22.
In avvio di secondo parziale sono ancora Johnson e Bellan a guidare i siciliani, che ricuciono fino al -8 (16-24), ma con Cappelletti e Campani Torino si porta sul +14 (18-31). La tripla di Querci manda le squadre negli spogliatoi sul 25-42.
L’Orlandina sembra un’altra squadra al rientro dall’intervallo lungo, con un break di 9-0 firmato da cinque punti di fila di Brice Johnson, Mobio e Querci. La Benfapp inizia a giocare finalmente a basket. Mobio trova due punti sul finale di quarto, ma il gioco da tre punti di Diop chiude il terzo quarto sul 43-56.
L’ultimo quarto si apre con la tripla di Querci allo scadere dei 24’’, a cui risponde Traini, ma Querci la mette ancora da tre e lo stesso fa Neri, per il canestro che vale il -7 (52-59). Traini prova a tenere a distanza di sicurezza i suoi, ma Mobio ne mette due e Johnson infila la tripla: l’Orlandina è sul -3 (57-60) a 5 minuti dalla fine e il PalaFantozzi esplode.
Coach Cavina è costretto a chiamare time-out ed al rientro in campo Alibegovic ne mette due in sottomano, ma Laganà la mette da tre e l’Orlandina è sul -2 (60-62). Il PalaFantozzi diventa una bolgia, ma non basta, perché con Cappelletti e Marks la Reale Mutua torna sul +8 (60-68). Querci è preciso in lunetta, ma ormai è troppo tardi per la squadra di coach Sodini: Traini dalla lunetta chiude la gara sul 64-74.
Molto duro il coach Marco Sodini nelle dichiarazioni post gara: “Il nostro primo tempo è stato assolutamente inaccettabile. I miei ragazzi devono capire che giocare in Serie A non è gratis e che devono darsi una svegliata, cosa che nel secondo tempo hanno parzialmente fatto. Il minimo comune denominatore delle prime due partite è la paura. Io sono convinto della strada intrapresa, e bisogna che tutti abbiano chiaro qual è il loro ruolo. Noi siamo una squadra proiettata nel domani, ma dobbiamo prenderci le responsabilità di quanto fatto oggi. Per fortuna abbiamo recuperato Bellan prima del previsto, ma ci mancano ancora Kinsey e Lucarelli. Il secondo tempo di oggi deve essere il cerino che accende il fuoco. Oggi avevamo 19 anni e mezzo di media del roster a mia disposizione. Dobbiamo avere più consistenza sul perimetro, prendere fiducia e correre. Se non prendiamo tiri in campo aperto è difficile giocare 5 contro 5 e avere vantaggi. Johnson ha fatto passi avanti, ma deve ancora crescere in difesa. È facile salire sul carro dei vincitori dopo 19 vittorie di fila, ma io ricorderò chi c’era oggi, dopo una brutta preseason e dopo la sconfitta a Latina.”
FAMILA SCHIO – VIRTUS EIRENE RAGUSA 61-53
La Famila Schio conquista il primo trofeo stagionale 2019/2020, battendo la Virtus Eirene Ragusa per 61-53 nella finale di Supercoppa. La Passalacqua deve certamente oliare al meglio i propri meccanismi, soprattutto in fase offensiva.
La squadra di Recupido sbaglia troppo in attacco nella prima metà di gara e fa scappare subito le padrone di casa, che raggiungono i 17 punti di vantaggio all’intervallo lungo. Le aquile si svegliano nel terzo quarto, cercando una rimonta troppo difficile per essere vera.
Romeo e compagne ci riescono solo parzialmente, perché il divario è troppo grande, mentre le scledensi sono attente e gestiscono bene, piazzando i contro break al momento giusto con Lisec e Dotto.
Il finale è sempre lo stesso, un epilogo amaro per le siciliane: Francesca Dotto ad alzare la Supercoppa e l’ex Jillian Harmon ad essere premiata come Mvp. Qualche tifoso inizia a parlare quasi di sudditanza psicologica nei confronti di Schio, ma la realtà è che la formazione siciliana deve crescere dal punto di vista psicologico, estendendo la propria mentalità vincente anche alle partite che contano, quelle che assegnano i trofei.
I cali di tensione della Passalacqua sono evidenti in alcune fasi della partita, leggasi la partita contro Bologna quando, per lunghi tratti dell’incontro, le tiratrici iblee non trovavano mai la retina se non a cronometro fermo, grazie anche all’esperienza di Consolini e Nicolodi.
Sembra della stessa opinione anche il coach della Virtus Eirene Ragusa, Gianni Recupido “Abbiamo regalato due quarti e questo nasce dal fatto che abbiamo sbagliato due-tre cose facili ed abbiamo perso la fluidità dei giochi, fluidità che già non abbiamo perché siamo una squadra abbastanza nuova. In più abbiamo subito la fisicità di Schio e il risultato è stata questa prima parte di gara regalata con 47-9 di valutazione per loro. Da apprezzare la reazione, con il terzo e quarto quarto un po’ differenti, ma anche lì nei momenti importanti ci sono stati due-tre erroracci banali“.
“Diciamo che già di solito partiamo a rilento nelle primissime partite della stagione, – sottolinea Recupido – a maggior ragione quest’anno, con Hamby inserita adesso; fortunatamente questa settimana abbiamo la possibilità di lavorare al meglio e speriamo di arrivare pronti a domenica prossima. C’è delusione perché un trofeo è sempre un trofeo ma c’è da vedere l’oggettività delle cose, loro hanno cominciato tutte insieme il 20 agosto e noi no. Credo che noi abbiamo anche pagato un po’ di complesso di inferiorità, loro sono una squadra che come Venezia è illegale per questo campionato, ma noi abbiamo la nostra forza e le nostre caratteristiche. Dobbiamo mettere in campo quelle”.