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La macchina comunale di Palermo risente degli effetti della Quota 100 e dei pensionamenti in generale a causa dei quali tra quest’anno e il prossimo verranno meno circa 800 risorse, molti dipendenti sono a tempo parziale e i pochi full time spesso devono ricoprire ruoli che non gli competono.
Intanto non ci sono concorsi per assumere, cosa che comunque il comune di Palermo non può pensare di fare a causa del patto di stabilità siglato con il governo nazionale negli anni.
Una gestione dell’amministrazione che sembra zoppicare e i cittadini ne risentono in termini di servizi che vengono sempre meno.
“Il ragionamento più immediato è quello di passare i part time a full time per cominciare a gestire l’emergenza di emorragia di personale, ragionando anche in prospettiva di fare un concorso nel 2021“, afferma Rosario Arcoleo, consigliere comunale del Pd e presidente commissione Affari generali del comune di Palermo che aggiunge – “Nel 2020 c’è un problema legato alla nuova norma in materia di finanziaria degli enti locali e il Comune di Palermo sfora 4 punti su 8, superando così il 40% di quelli consentiti e di conseguenza dovrà comunque fare i conti con il Ministero per potere avviare un ragionamento sulle nuove contrattualizzazioni anche per quanto i passaggi da part time a full time“.
Intanto, si è discussa ieri a Sala della Lapidi la proposta di modifica dell’art.45 dello Statuto comunale che da la possibilità al Sindaco di portare da 8 a 11 la sua Giunta – come aveva anticipato a giugno ilSicilia.it – operazione che già il primo cittadino può mettere in atto grazie all’approvazione della legge regionale del 3 aprile 2019, il Consiglio comunale avrebbe dovuto deliberare entro 60 giorni dall’approvazione per adeguare lo Statuto comunale, ma qualcosa durante la seduta di ieri non è andata per il verso giusto “Intanto c’è da dire che oggi il sindaco è comunque nelle condizioni per potere nominare i 3 componenti della Giunta, elemento che viene specificato nella legge regionale, durante la seduta di ieri avremmo dovuto adeguare lo statuto comunale a una legge superiore che è quella regionale appunto. Solo ieri in Aula ho appreso di un problema di natura politica, evidenziato da due gruppi della maggioranza che hanno dichiarato di non volere votare un atto a titolo di adeguamento perchè chiedono un passaggio col Sindaco e con la maggioranza“.
“Il problema politico nasce dal fatto che loro hanno espressioni in Giunta e che hanno votato a maggio favorevolmente quell’atto, adesso si cercherà di capire il prossimo passaggio durante l’incontro che ci sarà la settimana prossima tra il Sindaco e la maggioranza“, conclude Arcoleo.
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