A poche ore dalla conclusione delle prime prove scritte del concorso per la costituzione dell’Ufficio stampa alla Regione siciliana, tantissime le segnalazioni di irregolarità: dalla mancanza di sistemi di sicurezza alle “anomale” procedure di espletamento del concorso, come il mancato sorteggio delle buste contenenti le batterie di domande, l’arrivo in aula di plichi e scatoloni non sigillati, la mancata distribuzione di etichette di accoppiamento scheda anagrafica-compito, la possibilità di annerire le caselle risposta o di flaggarle con altri segni, fino alla presenza di domande errate, fuorvianti e non inerenti alle materie previste dal bando.
“Viste le gravi segnalazioni pervenute in studio – spiegano Francesco Leone e Simona Fell, soci fondatori dello studio legale Leone-Fell, specializzato in diritto amministrativo – stiamo già predisponendo l’accesso agli atti per verificare le modalità di svolgimento della prova e tutte le anomalie sottoposte alla nostra attenzione”.
Il concorso era già finito nell’occhio del ciclone, all’indomani della sua pubblicazione. Oggetto della contestazione proposta dall’Assostampa, il sindacato unitario dei giornalisti siciliani, finita al Tar Sicilia e in attesa del merito, gli anomali criteri di selezione. Anomalo anche il futuro inquadramento dei vincitori a “istruttore direttivo categoria professionale C settore informazione” e “funzionario direttivo categoria professionale D settore informazione” non previsti dalla contrattazione nazionale dei giornalisti e dalla Legge 150/2000.
Oggi sotto accusa finiscono i 90 quiz a risposta multipla, di entrambe le selezioni per “6 istruttori” e per “6 funzionari”. Come riportano anche le agenzie Ansa e Agi, nel test di martedì vi erano due domande errate: la prima riguardante l’organizzazione del primo “festival dell’Unità” (e non Festa dell’Unità) e la seconda, la nascita di Youtube. Nel primo caso un errore di denominazione, nel secondo mancava la risposta tra le alternative proposte: 1999, 2000 e 2001, essendo di fatto nato nel 2005.
Inoltre, come notato da tutti i partecipanti di entrambe le prove, una buona parte delle domande verteva su temi non previsti dal bando, o comunque non previsti in questa fase del concorso. Una ventina circa di quiz per entrambi i test vertevano infatti su Storia del giornalismo (data delle prime trasmissioni radiofoniche, Rai, dell’Eiar, anni di nascita di quotidiani come il Corriere della Sera, il Giornale nuovo, dell’agenzia Ansa, ecc.) e cultura generale (come la denominazione delle Isole Falkland, la data della caduta del muro di Berlino, l’evento politico accaduto il 18 aprile 1948, il primo voto a suffragio universale maschile, la prima casa editrice di Topolino, ecc.) oltre a domande inerenti il procedimento amministrativo e i rapporti di pubblico impiego, argomenti previsti invece per la fase orale.
L’art. 10 del bando prevedeva infatti le materie oggetto di verifica e una suddivisione degli argomenti tra le varie prove (scritte e orali).
Per gli scritti del concorso per istruttore cat. C erano previste le seguenti materie:
Nozioni di diritto costituzionale ed amministrativo;
Nozioni sull’ordinamento della Regione Siciliana e relativa attività amministrativa;
Elementi di diritto penale con particolare riferimento ai reati a mezzo stampa a reato di diffamazione e ai reati contro la pubblica amministrazione;
Teorie tecniche e strumenti dell’ufficio stampa e del linguaggio giornalistico;
Comunicazione pubblica con riferimento all’uso dei social;
Elementi di gestione mediatica di eventi di rilevanza regionale, nazionale ed estera;
Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni;
Organizzazione e gestioni di eventi stampa.
Per gli orali invece:
Lingua inglese;
Informatica;
Elementi in tema di procedimento amministrativo;
Accesso, trasparenza, anticorruzione e privacy;
Rapporti di pubblico impiego (responsabilità, diritti, obblighi del pubblico dipendente);
Codice di comportamento dell’amministrazione regionale siciliana;
Deontologia professionale.