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Un viaggio tra i colori e la magia delle strade dell’Avana, tra musica, allegria e poesia: sono questi i tasselli che compongono la mostra fotografica di Luciano del Castillo “Alma Habanera” che si inaugurerà venerdì 8 novembre, alle ore 17, a Palazzo Ziino a Palermo.
Alma Habanera racconta, in 70 scatti a colori e bianco e nero, l’umanità e la vita della capitale cubana che proprio a novembre festeggia i 500 anni dalla sua fondazione.
E proprio per celebrare questo importante anniversario il fotografo palermitano ha voluto raccontare la città in modo autentico e mai scontato, cogliendo con il suo obiettivo un mondo pieno di vita e di passione tra decadenza e desiderio di modernità.
Uno sguardo insolito e intimo sulla società cubana che riesce ad andare oltre gli stereotipi e le immagini da turisti, anche quando immortala le icone di Cuba come le automobili anni ’50 e il Malecòn, il lungomare dell’Avana dove gli abitanti si ritrovano per parlare e ballare.
Negli scatti di del Castillo c’è rispetto e amore per una società che ha fatto della bellezza una ragione di vita e dove le onde dell’oceano che si infrangono sulla costa sono l’emblema della forza di chi non si arrende alle avversità.
L’esposizione, che gode del patrocinio dall’ambasciata di Cuba in Italia, è uno degli eventi organizzati all’interno di BAM – Biennale Arcipelago Mediterraneo: proprio la vocazione ad andare “oltre i muri” della biennale è il filo rosso che collega la mostra e Palermo, città che è una sorta di cerniera culturale e politica tra continenti, forte della sua vocazione transculturale.
“Fotografare l’Avana e i cubani è straordinario, vivono in una dimensione che sembra fuori dal tempo dove la differenza diventa un valore e non un limite, dove i muri non separano ma uniscono – spiega Luciano del Castillo – Nei miei molti viaggi ho imparato a conoscere e amare l’anima di Cuba e la capacità di vivere con sfrontata spensieratezza di questo popolo. Da siciliano ho ritrovato molto della mia terra natale nell’isola caraibica, Palermo e L’Avana sono unite da cultura e tradizioni comuni, e da quell’orgoglio di popolo che solo chi è nato e cresciuto in un’isola può vivere fino in fondo“.
La mostra rimarrà fruibile fino 13 dicembre.