L’ex capo dell’ufficio del Gip di Palermo Cesare Vincenti si è suicidato lanciandosi dal balcone della sua abitazione, nella zona residenziale di via Sciuti.
Vincenti e il figlio Andrea, avvocato, erano indagati dal giugno scorso dalla Procura di Caltanissetta per corruzione e rivelazione di notizie riservate nell’ambito dell’indagine sulla presunta fuga di notizie relativa all’ex patron del Palermo Maurizio Zamparini che avrebbe appreso preventivamente della pendenza di una richiesta di custodia cautelare nei suoi confronti.
Cesare Vincenti era andato in pensione il 19 giugno scorso, così come previsto da tempo. Una settimana prima l’abitazione del magistrato e l’ufficio del Gip erano stati perquisiti nell’ambito dell’indagine della Procura di Caltanissetta per violazione del segreto investigativo, sull’eventuale esistenza di una talpa negli uffici giudiziari che avrebbe avvisato l’ex presidente del Palermo calcio Maurizio Zamparini di una richiesta pendente di arresto a suo carico.
Circa due settimane fa, come è prassi negli uffici giudiziari, Vincenti aveva organizzato una festa di commiato per il suo pensionamento al Palazzo di Giustizia. Alla cerimonia aveva partecipato però solo il personale amministrativo del suo ufficio; l’unico magistrato presente aveva spiegato che i colleghi non avevano potuto prendere parte perchè già impegnati.
L’avvocato: “L’inchiesta non c’entra”
“L’avviso di garanzia e le indagini della procura di Caltanissetta non hanno nulla a che vedere con quanto successo oggi poiché Vincenti era affetto da un anno dalla depressione. Era refrattario alle cure”. Lo dice Paolo Grillo l’avvocato della famiglia di Cesare Vincenti commentando il suicidio dell’ex capo dei gip di Palermo.
In via Mario Rapisardi, sul luogo dove è stato trovato il corpo senza vita del magistrato che si è lanciato nel vuoto dalla finestra della sua abitazione, stamane sono arrivati il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e i vertici di polizia e dei carabinieri. Le indagini sono coordinati dal pm Federica La Chioma.
“Il presidente Vincenti aveva grandi competenze – prosegue Grillo – Certamente neanche il fatto che fosse andato in pensione è la causa di quanto accaduto. La famiglia è molto addolorata. Palermo ha perso un ottimo magistrato un ottimo giurista e una persona per bene”.
Vincenti questa mattina era in casa con la figlia. Gli investigatori hanno anche sequestrato le immagini di videosorveglianza della zona per ricostruire la dinamica dell’accaduto.