Tutto il piccolo centro di Giardinello (Pa) si è stretto attorno alla famiglia di Ana Maria Di Piazza, la trentenne uccisa sabato scorso dal suo amante Antonino Borgia con dieci coltellate, in occasione dei funerali che si sono svolti nella Chiesa Madre.
La donna assassinata era al terzo mese di gravidanza e sarebbe stata questa la scintilla che ha spinto Borgia, imprenditore sposato, a ucciderla. La messa è stata celebrata dal parroco don Claudio Gulino. “Di fronte e vicende così terribili – ha detto il sacerdote – il silenzio sarebbe più eloquente, ma è un fatto troppo grave e c’è troppa violenza, e le morti di Ana e del suo bambino meritano rispetto. Quello che è successo ci fa riflettere sul fatto che viviamo in una società che non sa più distinguere cosa è bene e cosa è il male”.
“Anche noi credenti – ha aggiunto nell’omelia – ci siamo assuefatti al pensare e al vivere in una società che ha smarrito il senso dei valori e umani che devono essere, invece, alla base della nostra esistenza. Ci stringiamo attorno alla famiglia di Ana, in questo momento di preghiera la affidiamo al Signore”. Il feretro ha lasciato la chiesa tra gli applausi.