La Polizia di Stato ha eseguito in varie città d’Italia numerose perquisizioni a carico di soggetti legati a gruppi della destra radicale. Le indagini svolte dalla Digos di Enna con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, sono dirette dalla Procura Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Caltanissetta.
Sono 19 i decreti di perquisizione domiciliare eseguiti dalla Digos di Enna nei confronti di altrettanti esponenti di gruppi di destra, che sono stati indagati per costituzione e partecipazione ad associazione eversiva ed istigazione a delinquere.
L’inchiesta, avviata da circa due anni, è coadiuvata dagli omologhi uffici di Siracusa, Milano, Monza Brianza, Bergamo, Cremona, Genova, Imperia, Livorno, Messina Torino, Cuneo, Padova, Verona, Vicenza e Nuoro. I 19 decreti di perquisizione domiciliare, nell’ambito dell’operazione ‘Ombre Nere‘, sono stati emessi dalla Procura Distrettuale di Caltanissetta d’intesa con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.
L’attività – diretta dalla Procura distrettuale di Caltanissetta- viene svolta sotto il coordinamento della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Interno e con la collaborazione del Servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni.
L’operazione – che trae origine da un monitoraggio di militanti di estrema destra locali – ha consentito alla Digos di Enna e al Servizio antiterrorismo interno della Dcpp/Ucigos di far emergere l’esistenza – almeno stando a quanto riferiscono gli investigatori – di una vasta galassia di persone, residenti in diverse località, accomunate dal medesimo credo ideologico e intenzionate a costituire un movimento d’ispirazione apertamente filonazista, denominato “Partito Nazionalsocialista Italiano dei Lavoratori“.
Dalle indagini è emerso che gli accusati – alcuni dei quali avrebbero in più occasioni fatto riferimento ad un’asserita disponibilità di armi ed esplosivi – oltre ad aver definito la struttura interna e territoriale del movimento, creato il simbolo e redatto il programma – dichiaratamente negazionista – hanno condotto attività di reclutamento e proselitismo pubblicando contenuti del medesimo tenore sui propri account social. Sarebbe stata anche creata per lo scopo una chat chiusa, denominata “Militia“, finalizzata all’addestramento dei militanti.
Per gli investigatori è significativo al riguardo il coinvolgimento – in qualità di addestratore – di un pluripregiudicato calabrese, ex ‘legionario’ nonché esponente di spicco della ‘ndrangheta, con un passato da collaboratore di giustizia e già referente di Forza Nuova per il ponente ligure.
L’organizzazione avrebbe cercato di ‘accreditarsi’ in diversi circuiti internazionali avviando contatti con organizzazioni di rilievo come “Aryan Withe Machine – C18” – espressione del circuito “Blood & Honour” inglese – e il partito d’estrema destra lusitano “Nova Ordem Social“.
“Tale percorso – concludono gli investigatori – ha trovato concreta realizzazione in occasione della ‘Conferenza Nazionalista’ svoltasi lo scorso 10 agosto a Lisbona con l’obiettivo di creare un’alleanza transnazionale tra i movimenti d’ispirazione ‘nazionalsocialista’ di Portogallo, Italia, Francia e Spagna: nella circostanza, un’indagata è intervenuta in qualità di relatrice, distinguendosi per l’accesa retorica antisemita del proprio intervento“.
Ai vertici del gruppo che voleva ricostituire il Partito nazista ci sarebbe stata anche una donna, una 50 enne impiegata e incensurata, che faceva parte del direttivo nazionale dell’autonominato ‘Partito Nazionalsocialista Italiano dei lavoratori’.
La donna si faceva chiamare ‘Sergente maggiore di Hitler’ e aveva il compito di reclutamento e diffusione di ideologie xenofobe. La Digos di Padova oggi ha proceduto ad una perquisizione nei confronti della donna.
Nel variegato mondo degli estremisti che stavano tentando di organizzare – secondo le accuse – un gruppo neonazista, ci sarebbe stata anche una 26 enne che avrebbe partecipato e vinto il titolo di ‘Miss Hitler’. Il particolare è emerso nel corso delle perquisizioni effettuate dalla Digos nel Milanese a carico di tre estremisti di destra (fra cui la giovane), indagati dalla Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, per costituzione e partecipazione ad associazione eversiva ed istigazione a delinquere.