Più si avvicina il Natale e mentre per alcuni cresce il divertimento, per altri, invece, l’incombenza di scegliere il regalo perfetto. Noi, però, vogliamo solleticare i tanti Maestri e Maestre d’Ansia, che nel programma “Maledetti Amici Miei” con Rocco Papaleo, Alessandro Haber, Sergio Rubini e Giovanni Veronesi, sono rappresentati da Margherita Buy, per informarli che, anche, per Santa Lucia dovrebbero farsi. Vedo già visi stravolti, occhi roteanti al solo pensiero dello shopping, ma vogliamo tranquillizzarvi, bastone e carota, dicendovi a chi appartiene questa usanza.
Mentre in Sicilia la devozione si esprime attraverso suggestive processioni come a Siracusa in cui, il 13 dicembre, esplode il grido dei trasportatori della statua: «Sarausana jè, siracusana è», quasi a ricordare, per chi non lo sapesse, di essere stata la prima città al mondo ad aver tributato il culto a Santa Lucia, (d’altronde proprio nelle catacombe della città siciliana, le più estese al mondo dopo quelle di Roma, è stata ritrovata un’epigrafe marmorea del IV secolo a testimonianza di ciò), in molte città del Nord Italia la si festeggia attingendo a tradizioni “altre”. Una delle più diffuse, legata al Natale, narra dei “doni di Santa Lucia” che viene vista quasi come una collega di San Nicola, Babbo Natale e la Befana e a cui i più piccoli scrivono una letterina, elencando i regali che vorrebbero ricevere e raccontando di essere stati bravi durante tutto l’anno.
Per accrescere la loro attesa, i ragazzi più grandi, nelle sere che precedono la festa, suonano per le strade un campanello da messa invitandoli ad andare subito a nanna per evitare che la Santa li veda svegli. Per ringraziarla le si lasciano, solitamente, delle arance, dei biscotti, caffè, mezzo bicchiere di vino rosso e del fieno, oppure farina gialla e sale o fieno, per l’asino che trasporta i doni. La mattina del 13 dicembre, al loro risveglio, i piccoli trovano un piatto con le arance e i biscotti consumati, pieno, però, di caramelle, monete di cioccolato e, nascosti in giro per casa, i doni che avevano richiesto, tutti o in parte a seconda del comportamento tenuto durante l’anno.
Cari ansiosi siciliani tranquillizzatevi perché, per la frenesia dei regali, potete aspettare ancora un po’; ma ora arriva il bello e cioè il momento di una idea regalo che promuove e fa conoscere, giocando, la nostra bella Sicilia. Oltre i libri, che sono il dono più prezioso perché ci fanno vivere altre vite, essere altri da noi e aprirci a nuovi orizzonti, ce n’è uno azzeccatissimo per i siciliani e per gli amanti della Trinacria. Siete curiosi di sapere di cosa parliamo? Eccovi accontentati: “Sicanium, ta cuntu jucannu“, il nuovo gioco da tavolo per andare alla scoperta dell’isola più bella del mondo. Le “card Missione” di Sicanium sono pensate per guidare i partecipanti a un viaggio tra cultura, storia e tradizione.
Sicanium prevede, inoltre, l’utilizzo dell’app ufficiale, disponibile per il download su App Store e Google Play, che sostituisce il book con le domande. Immaginatevi, nelle sere natalizie, attorno a un tavolo per sfidarvi, invece che a carte o a tombola, a “Sicanium”. Sei giocatori al massimo, ognuno dei quali, con la già citata card missione, dovrà recuperare degli elementi durante la partita in giro per la Sicilia, che è disegnata sul tabellone; non mancheranno, però, gli imprevisti che sonrappresentati dalle caselle brigante. L’obiettivo finale è quello di giungere a Trapani. Esistono varie versioni oltre che per gli adulti, anche per i bambini, sia in italiano che in inglese.
Il gioco, che è già in vendita, è stato realizzato da un team tutto siciliano composto da nove ragazzi: Saverio Gianluca Crisafulli, responsabile del progetto; Cristiano Di Gabriele, artista dell’opera; Gioele Gargano, disegnatore; Diego Carmine Sinitò e Vincenzo Ribaudo, sviluppatori dell’applicazione; Davide Liga, web developer; Federica Oddo e Demetrio Antonio Cavara, responsabili dei contenuti territoriali e storici.
Sicanium è disponibile all’acquisto in pre-ordine sul sito ufficiale, sarà presente e presentato in diversi punti vendita, sparsi sull’intero territorio siciliano.