Milano conferma la sua leadership e vince per il secondo anno consecutivo la classifica della Qualità della vita 2019 stilata dal Sole 24 Ore e pubblicata oggi sul quotidiano e sul sito. L’ultima classificata, quest’anno, è Caltanissetta, ma non è messa bene neanche Palermo, unica tra le grandi città italiane, ad aver registrato una performance negativa. Palermo infatti è tristemente scivolata giù di undici posizioni rispetto al 2018, piazzandosi al 98° posto su 107.
Una flessione negativa che non è passata inosservata. Tuonano le opposizioni al sindaco Orlando. Per consiglieri 5 Stelle Concetta Amella, Viviana Lo Monaco e Antonino Randazzo “il fallimento della gestione dell’Amministrazione Orlando è sotto gli occhi di tutti e i cittadini, ormai da tempo immemorabile, ne subiscono quotidianamente le nefaste conseguenze”. I grillini chiedono agli altri consiglieri che non lo hanno ancora fatto di firmare la mozione di sfiducia che manderebbe a casa Leoluca Orlando.
Sulla stessa lunghezza d’onda la Lega con Igor Gelarda e Alessandro Anello, secondo cui “i numeri inchiodano le inadempienze e soprattutto l’assoluta mancanza di programmazione su questa città, del Sindaco Orlando. Sindaco di Palermo a intermittenza dal 1985, continuano Gelarda e Anello. Paradossalmente il miglior piazzamento come qualità della vita, Palermo lo ha guadagnato nel 1991 quando ci piazzammo al 83esimo posto, ma guarda caso, Il sindaco non era Leoluca Orlando ma Domenico Lo Vasco”.
Tornando alla classifica, subito dietro il capoluogo lombardo, si confermano le province dell’arco alpino: sul podio ci sono anche Bolzano e Trento, rispettivamente al secondo e al terzo posto, seguite da Aosta. A spingerle sono i record “di tappa”, ovvero le macro aree tematiche di cui e’ composta la classifica generale: Aosta e’ prima in “Ricchezza e consumi”, Trento vince in “Ambiente e servizi” e Bolzano in “Demografia e societa’”. Per gli altri record di tappa, Oristano e’ prima in “Giustizia e sicurezza” e Rimini in “Cultura e Tempo libero”.
Nella top ten delle province piu’ vivibili, dove si incontrano anche Trieste (5^) e Treviso (8^), quest’anno entra la provincia di Monza e Brianza, che sale di 17 posizioni fino alla sesta, Verona che ne guadagna sette e arriva al settimo posto e – a chiudere la top ten – Venezia e Parma che salgono rispettivamente di 25 e 19 piazzamenti.
Roma, diciottesima, sale di tre posizioni rispetto alla classifica dello scorso anno. Napoli, pur essendo nella meta’ inferiore della classifica generale (81^), rispetto alla scorsa edizione della Qualita’ della vita ha all’attivo una salita di 13 posizioni. Sulla stessa linea le performance di Cagliari, che fa un balzo di 24 posizioni (20^), Genova sale di 11 gradini (45^), Firenze di sette (15^) e Torino e’ 33esima (+5 sul 2018). Infine, Bari mette a segno un incremento di 10 posizioni, raggiungendo il 67^ posto. Bologna in calo pur restando nella parte alta della classifica al 14mo posto.
Allargando il focus dell’analisi dei dati su base regionale, riemerge la contrapposizione Nord-Sud, con Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia sul podio, seguite dal Veneto, presente nella top 10 con tre province, dall’Emilia Romagna – che cresce, soprattutto nella classifica di tappa “Affari e lavoro” – e dalla Lombardia. In fondo alla classifica, invece, ci sono Sicilia e Calabria, rispettivamente ultima e penultima.