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Rapporto “Il Sole 24 Ore”, l’impatto distruttivo del Covid sull’economia in Sicilia

giovedì 12 Novembre 2020

Il prossimo numero del Rapporto Sud del Sole 24 Ore, dedica un ampio reportage alla crisi in Sicilia dovuta al drastico calo degli spostamenti a causa del coronavirus.

LA SITUAZIONE DI GESAP

A Palermo i lavori del restyling vanno avanti. L’amministratore delegato della Gesap, società di gestione dell’aeroporto Falcone-Borsellino, Giovanni Scalia, spiega la strategia dello scalo siciliano per fronteggiare l’emergenza causata dalla pandemia che sta colpendo gli scali di tutta Italia e, in particolare, del Sud. Il traffico passeggeri resta drammatico: ad agosto, per dire di un mese in cui la gente ha viaggiato, il calo rispetto all’anno precedente e’ stato “solo” del 38,3 % (dati Assaeroporti), a settembre del 43,7% e per ottobre “stiamo sempre su una flessione di circa il 40% – dice Scalia -. Abbiamo retto più degli altri e in questo periodo sono anche aumentate le compagnie aeree“.

Ma c’è una novità in questo quadro che puo’ far ben sperare per il futuro dell’aeroporto riguarda i movimenti cargo: a settembre con 260 movimenti la crescita è stata dell’88,4% rispetto allo stesso periodo del 2019 ma se andiamo a vedere il dato di gennaio 2020 notiamo che con 175 movimenti la crescita (secondo Assaeroporti) e’ stata di oltre il 629 per cento.

Da qui a fine anno – aggiunge – definiremo il nuovo pacchetto di finanziamenti con le banche: nei giorni scorsi abbiamo riapprovato il piano di investimenti da 70 milioni in tre anni. Per fortuna abbiamo dalla nostra parte credibilita’ e non solo: e’ vero che perderemo a causa della pandemia 10 milioni ma abbiamo un patrimonio netto di 70 milioni“.

Per i 270 dipendenti Gesap c’è la Cassa integrazione a rotazione, ma il problema vero su cui riflette Scalia e’ quello di tutelare l’intero sistema aeroportuale “perche’ – dice – se crolla il sistema, crolla l’aeroporto”.

ZES E LEGGE ROTELLI

Dagli aeroporti agli interporti che con la pandemia hanno visto crescere i loro traffici. Gli interporti e le piattaforme logistiche meridionali – si legge sul Rapporto Sud – sono aree con grande potenzialità di sviluppo, e tali da favorire l’affermazione del Mezzogiorno d’Italia come piattaforma logistica del Mediterraneo. Oggi si fa conto su due opportunità: l’avvio delle Zes, (che coincidono con interporti, porti e aeroporti e aree vicine) atteso da anni, e la nuova normativa, la legge “Rotelli”, all’esame del Parlamento, che ne definisce i requisiti e prevede un nuovo regime fiscale. In Sicilia resta aperto nell’isola il nodo delle infrastrutture. E in particolare a Termini Imerese dove da anni si attende l’Interporto. Ha denunciato il vicepresidente di Sicindustria Alessandro Albanese: “E’ una storia all’incontrario. Ci sono i soldi, 80 milioni. Ci sono i pareri, positivi. C’e’ la Valutazione d’impatto ambientale. C’e’ tutto pero’ i lavori non vengono appaltati”.

LA SITUAZIONE RAGUSANA

Riflettori puntati anche su ConfeserFidi, che lancia ItaliaBonus.it. Il confidi siciliano crea una piattaforma di scambio basata sulle aste. Il Rapporto Sud del Sole 24 Ore spiega ai lettori cos’e’ e come funziona ItaliaBonus.it, la piattaforma che consente a imprese e professionisti di collocare sul mercato tramite il piu’ vantaggioso meccanismo di vendita all’asta crediti fiscali dei clienti (come il Superbonus 110% e gli altri Bonus edilizi, il Bonus vacanze e il Bonus locazioni). L’iniziativa e’ stata lanciata da ConfeserFidi, un cosiddetto confidi 106 siciliano con sede a Scicli in provincia di Ragusa di cui e’ amministratore delegato Bartolo Mililli e orientato, per la propria natura statutaria, verso il mercato dei finanziamenti alle microimprese.

Il confidi ragusano ha accolto con favore le misure contenute nel decreto Rilancio che ha trasformato di fatto i cosiddetti confidi 106 vigilati da Banca d’Italia in soggetti bancari capaci di erogare ingenti finanziamenti diretti alle imprese: e’ stata data la possibilita’ di erogare finanziamenti diretti alle imprese dal 20 fino al 49% del totale delle attivita’ dell’attivo ponderato.
“ConfeserFidi, che ha un attivo ponderato di circa 250 milioni, puo’ erogare 120 milioni di finanziamenti diretti alle imprese – dice Mililli – un plafond che ci porta ad un livello di operativita’ simile a quello di una Banca di credito cooperativo”.

Attenzione rivolta anche sulla Banca Agricola Popolare di Ragusa (Bapr), che fa rotta su Palermo. Aperto il primo sportello che conferma la strategia di crescita della Popolare. Sono 84 gli sportelli della Bapr soprattutto nelle province di Ragusa e Siracusa ma anche a Catania, Messina ed Enna. L’apertura dello sportello nel capoluogo siciliano, con la banca che guarda ora con attenzione anche alla Sicilia occidentale – spiega il Rapporto Sud di venerdi’ 13 novembre – e’ un pezzo del piano di sviluppo seguito dal direttore generale Saverio Continella che al supplemento del Sole 24 Ore racconta le misure che la Banca popolare mette a disposizione a sostegno dei territori a condizioni agevolate.

TRAPANI E LE SUE AZIENDE

Il Rapporto Sud del Sole 24 Ore punta i fari anche sullo stabilimento della Edilsider di Alcamo, nel trapanese che ha recuperato le perdite causate dal lockdown e punta a chiudere il bilancio 2020 con un aumento del fatturato del 10 per cento rispetto al 2019. Un’azienda con 80 addetti tra diretti e indiretti che fa parte anche del consorzio ALsistem di cui fanno parte 11 aziende di cui 10 che coprono il territorio nazionale e una, la ALsistem HK Limited, opera in un mercato che comprende Taiwan, Hong Kong e Macao con un occhio alla Cina. Nel 2019 – si legge sul Rapporto Sud – la Edilsider ha fatturato 15,1 milioni e quest’anno punta a chiudere ancora in crescita nonostante il lockdown causato dalla pandemia. Poi si sposta a Bronte dove l’azienda Antichi sapori dell’Etna, per tutti nota con il marchio Pisti’, con 44 milioni di fatturato nel 2019 è tra le aziende piu’ importanti del settore, con l’export che incide per il 35% sul fatturato: i prodotti Pisti’ vengono venduti in 41 paesi. Pisti’ da’ attualmente lavoro stabile a 90 dipendenti, che nei periodi di alta produzione superano i 220.

 

 

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