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Ars, ok assestamento bilancio e rendiconto. Foti nuovo vicepresidente

sabato 28 Dicembre 2019
ARS, Musumeci, rifiuti, rimpasto
Ars

Un weekend anomalo, in prossimità del capodanno per i deputati regionali, che oggi hanno approvato il rendiconto del 2018 e l’assestamento di bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2019. La parola d’ordine dei lavori d’Aula è stata: taglio di spesa. Dopo il buco economico accertato dalla Corte dei Conti, il governo Musumeci ha ‘raschiato il barile’ per riuscire a trovare ‘una quadra‘ in merito alle leggi finanziarie.

Con 26 voti a favore i gruppi parlamentari di Sala d’Ercole hanno approvato il rendiconto del 2018. Era presente in Aula anche il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci. Su 134 enti solo meno della metà hanno presentato i documenti contabili che  permettono di controllare le loro finanze. Prima del voto il vice presidente della Regione Gaetano Armao ha annunciato linea dura contro gli amministratori degli enti che non hanno approvato i bilanci relativi all’esercizio dello scorso anno. “La giunta regionale – ha assicurato Armao – è disponibile ad avviare le procedure per la decadenza degli amministratori che non hanno approvato i bilanci“.

Approvato anche l’assestamento di bilancio – con 31 voti favorevoli – ma non sono mancati i mal di pancia da parte dell’opposizione, fatta essenzialmente dal Pd e dal Movimento 5 stelle.

Il sì al ddl arriva grazie anche alla decisione del presidente dell’Assemblea Gianfranco Miccichè di dichiarare inammissibile la ventina di emendamenti presentati. Passa una sola modifica, quella che proroga il contratto dei lavoratori Asu per tutto il 2020. Proprio sugli Asu si ritiene soddisfatto il deputato regionale dell Udc Danilo Lo Giudice che afferma: “La proroga al 31 dicembre 2020 per i lavoratori socialmente utili, benché giunta in calcio d’angolo, salva i 5200 Asu della nostra regione. Sarebbe stato assurdo, dopo aver approvato ad ottobre la norma per la fuoriuscita dei lavoratori Asu dalle cooperative, ritrovarsi il primo gennaio senza le risorse per la prosecuzione delle attività svolte dagli stessi. Adesso bisognerà avviare quel percorso virtuoso che potrà finalmente dare una risposta concreta e dignitosa a questi lavoratori”.

L’assestamento di bilancio comporta come già scritto, tagli di spesa ‘dappertutto‘. Le voci più corpose sono i 7,5 milioni cancellati dal fondo per far uscire dal precariato i ‘contrattisti’ degli enti locali, i 6,4 da destinare agli interventi sui boschi siciliani e il milione e 666mila euro del fondo per il percorso di stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili. Tagli dal valore di 922mila euro per la proroga dei contratti nei consorzi di bonifica. 650mila euro per la prevenzione degli incendi. Cancellati anche 321mila euro per l’antiracket, 198mila euro per le adozioni internazionali, 110mila per i consultori e tante altre voci. Il testo esegue dei tagli anche all’Irfis (10 milioni cancellati dal 2019, 20 dal 2020 e 23 dall’anno successivo), facendo sparire allo stesso tempo i 53 milioni che invece l’istituto avrebbe dovuto versare alla Regione.

Numerosi gli interventi dallo scranno di Palazzo dei Normanni da parte dei deputati dell’opposizione. Come quello di Nuccio Di Paola (M5S) che ha chiesto le dimissioni dell’assessore al Bilancio Gaetano Armao. Contrari al voto per l’assestamento di bilancio tutto il gruppo parlamentare del Pd. “Abbiamo votato contro un assestamento di Bilancio che ha messo in evidenza tutti i gravi errori contabili, finanziari ed amministrativi  del governo Musumeci.  Si continua ad andare avanti a tentoni, senza una strategia ne un indirizzo politico. Se non fosse stato per il senso di responsabilità del governo nazionale, che pochi giorni fa ha permesso la spalmatura del disavanzo, oggi avremmo una Regione ad un passo dal fallimento. Abbiamo inoltre espresso la nostra più ferma contrarietà alla scelta del governo di non utilizzare i 27 milioni di euro inizialmente accantonati, dando così un ulteriore colpo a diversi settori a cominciare dal mondo dell’agricoltura, del lavoro, della cultura e dello sport”.

Una voce fuori dal coro dal suo gruppo parlamentare è quella del deputato dell’Udc Vincenzo Figuccia. “Non voterò né il rendiconto né l’assestamento di bilancio esitati dalla seconda commissione e pronti per essere incardinati in aula. I documenti contabili in questione, aprono nuovamente alla logica dell’indebitamento delle giovani generazioni, si esauriscono in fattispecie futili e reiterano una certa spregiudicatezza di taluni che dopo aver abbondato nelle spese pazze e inutili, annunciano rigore e austerity. Nulla si dice o si fa per avviare i tanto attesi e conclamati concorsi regionali, espletare la stabilizzazione e la ricollocazione dei precari, in particolare dei Pip, degli Asu, dei licenziati della formazione professionale e degli stagionali della forestale. Bisogna intentare ricette capaci di generare shock nell’economia regionale, rilanciando turismo e agroalimentare. Purtroppo, quella dei documenti contabili rischia di diventare come è accaduto finora, una farsa dietro la quale si celano microinteressi e una politica povera e meschina che guarda ad accontentare pochi privilegiati. Bisogna trovare il coraggio di rinunciare a quest’impostazione e invertire la rotta. Non intendo contribuire a perpetuare il debito che ogni Siciliano continua a contare con lo Stato sin dalla nascita”.

Colpo di scena da parte del movimento 5 stelle che si è nettamente ‘spaccato‘ durante il voto del nuovo vicepresidente dell’Ars  che va a succedere a Giancarlo Cancelleri nominato qualche tempo fa, vice ministro nel governo Conte bis .

Con 31 voti è stata eletta Angela Foti deputata del M5s, conteo i 28 voti andati a Francesco Cappello dello stesso gruppo parlamentare. Un solo voto per il deputato del Pd Nello Dipasquale.

Per l’elaborazione dell’esercizio provvisorio è tutto rinviato ai primi di gennaio. Lunedì il documento arriverà alla commissione bilancio e poi potrà essere votato dall’Ars.

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