Si è creata una frattura nel Movimento 5 Stelle dopo l’elezione del vicepresidente dell’Ars. Un silenzio tombale, nessun applauso quando all’interno di Sala d’Ercole, dopo l’ultimo voto utile è stata proclamata Angela Foti. Poi, una mail istituzionale da parte del gruppo parlamentare grillino che annunciava l’elezione della loro deputata etnea.
Tuttavia, da tempo in quella poltrona dopo che Giancarlo Cancelleri è stato nominato viceministro, per i grillini dell’Ars doveva sedere un’altro loro compagno di squadra: Francesco Cappello. Ma la politica non perdona e le strategie dei Palazzi possono condurre a disfatte inaspettate. 28 voti quelli del calatino pentastellato contro i 31 della vincente, “a sua insaputa”, Angela Foti.
Resta da capire chi, nel Movimento abbia votato Angela Foti contro l’indicazione del movimento stesso. E perchè lo ha fatto. Cosa c’è insomma dietro a quanto accaduto sabato sera? Soprattutto alla luce del fatto che, a cose fatte, poi, come si scriveva sopra, lo stesso M5s con un proprio comunicato ha benedetto l’avvenuta elezione.
In molti, poi, pensano che il “mandante politico” di questa operazione abbia la firma del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè. Insieme ad altri pezzi di centrodestra, a cui l’elezione della “moderata” Foti non sarebbe dispiaciuta.
Lo storyboard del film? Una lite politica sfociata probabilmente in una querela verso Miccichè da parte dell’ormai ex capogruppo Cappello. Antefatto. A febbraio scorso durante una conferenza stampa il Movimento 5 stelle aveva presentato un dossier che accusava l’Assemblea regionale di costare mille euro al minuto e di produrre veramente poco. Accuse smentite dal presidente dell’Ars ma che avevano aperto uno scontro politico sfociato in dichiarazioni al vetriolo principalmente proprio da Cappello nei confronti del leader degli azzurri in Sicilia.
E così, nonostante sia passata molta acqua sotto i ponti, Miccichè non avrebbe negato il proprio “problema” politico qualora fosse stato eletto lo stesso Capello come vicepresidente dell’Ars. Anzi, sembra averlo dichiarato apertamente durante una conferenza dei capigruppo. Ma nel frattempo, aveva anche rassicurato tutti, garantendo la nomina di un pentastellato nella poltrona resa libera da Cancelleri. Sì, perché se questa sconfitta può essere ritenuta amara per i grillini, in realtà poteva essere ancora più crudele. Durate il governo Crocetta, dopo le dimissioni da vicepresidente dell’Ars di Salvo Pogliese eletto deputato europeo con Forza Italia, questi era stato sostituito da un esponente della maggioranza, ossia dall’esponente del Pd Giuseppe Lupo. Votazione che aveva acceso un clima di scontro con le opposizioni che accusavano la maggioranza con a capo l’ex presidente dell’Udc Giovanni Ardizzone, di monopolizzare le istituzioni.
Morale, all’indomani dell’elezione della pentastellata Foti alla vicepresidenza Ars, il Movimento 5 Stelle incassa una sonora sconfitta, resa più bruciante dal fatto che qualcuno, dall’interno delle file grilline, avrebbe garantito la buona riuscita dell’operazione in spregio alle indicazioni di partito.