Nello Musumeci chiederà a Roma poteri straordinari per gestire l’emergenza rifiuti che si preannuncia nei prossimi mesi drammatica, anche per effetto dello stallo delle soluzioni fin qui portate avanti e per la contemporanea situazione, sull’orlo del collasso, del sistema delle discariche siciliane. Il presidente della Regione lo ha annunciato nel corso della conferenza stampa a cui hanno preso parte anche il nuovo direttore Cocina e Giusy Savarino, presidente commissione Ambiente.
Il tutto mentre la raccolta differenziata in Sicilia viene tenuta in piedi, come ammette lo stesso Musumeci da “un centinaio di Comuni virtuosi” con le tre città metropolitane di Palermo, Messina e Catania, che non riescono a far compiere significativi balzi in avanti ai rispettivi livelli di percentuale.
E così il passato ritorna e la Sicilia potrebbe prepararsi alla stagione del commissario-presidente, lo furono, Cuffaro, Capodicasa e Leanza. Una soluzione che comunque – come conferma lo stesso Musumeci – non potrà che essere di transizione.
Musumeci ha dichiarto nel corso della conferenza stampa: “Questa situazione straordinaria non può essere affrontata con strumenti ordinari, secondo la Corte dei conti il sistema di gestione è rimasto inattuato. Sull’emergenza si costruisce il malaffare”
Per il governatore siciliano che ha dichiarato che per almeno otto mesi i rifiuti doivranno andare all’estero: “Da irresponsabili avere messo la polvere sotto il tappeto per venti anni”
Nè il presidente della Regione ha tralasciato di rilevare come lo stato incompiuto dei molta parte dell’impiantistica rischia di creare grande disagio.
Inoltre al destino della costruzione della settima vasca di Bellolampo a Palermo dipenderà molto dello snodo dei rifiuti nella Sicilia occidentale con Musumeci che ha assicurato a breve un sopralluogo nella discarica palermitana.
La capacità di abbancamento della discarica di Bellolampo a Palermo non supererà i due mesi. La saturazione dell’ultima vasca, in assenza della disponibilità della settima, che ancora è lontana dal vedere la luce crea allarmi in tutti i soggetti istituzionali . Se Palermo dovesse andare in emergenza l’effetto domino non risparmierebbe nessuno.
Sulle discariche che saranno sature entro settembre, secondo Musumeci, proseguendo di questo passo, il governatore siciliano chiarisce che la responsabilizzazione è chiesta a tutti, Comuni ‘in primis’, mentre toccherà alle ex Province essere soggetto di raccordo e di gestione con i territori.
“L’emergenza strutturata– ha chiarito-per usare un ossimoro“, è secndo Musumeci dunque lo schema da cui occorre uscire, con il contributo e la volontà di tutti”
Sui termovalorizzatori ha infine concluso: “Non sono innamorato dei termovalorizzatori, ma non sono neanche un’integralista pronto a demonizzarli. Se in Italia funzionano 41 inceneritori un motivo ci sarà, proprio nelle regioni del nord che hanno la maggiori sensibilità ambientali”.