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Mentre Musumeci e i deputati parlano di rifiuti all’Ars, la Sicilia viene sommersa dall’immondizia

mercoledì 24 Gennaio 2018
ars

Una maratona  ieri all’Ars tra maggioranza e opposizione sul tema dei rifiuti, oggi al centro del dibattito politico in Sicilia. Questo il senso della seduta che si è protratta per oltre 4 ore coinvolgendo tutte le forze parlamentari e il presidente della Regione  Musumeci.

A intervenire sono stati in tanti. A partire dal capogruppo di #diventeràbellissima Alessandro Aricò: “Dobbiamo entrare in uno stato di normalità nei prossimi 18 mesi per gestire i prossimi tre anni”. E anche Cateno De Luca presentatore di una delle mozioni ha chiesto :”il presidente della Regione chiarisca la strategia di medio e lungo periodo oltre alla fase emergenziale in cui ci troviamo”.

Per il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo: “Il governo deve prevedere la creazione di un fondo perequativo per compensare la differenza dei costi aggiuntivi, non prevedibili, per i Comuni costretti a ricorrere improvvisamente a discariche distanti. È necessario inoltre incentivare la raccolta differenziata ed accelerare le procedure di liquidazione dei 27 vecchi Ato”.

Tra i 5stelle Giampiero Trizzino ha invece posto attenzione alla relazione tra mancanza del piano rifiuti a la mancanza dei possibilità di accedere ai fondi europei per le infrastrutture. Per i 5stelle sono intervenuti anche Angela Foti, Josè Marano e Valentina Palmeri e il presidente della commissione Ambiente Giusy Savarino: “Nella commissione Territorio e Ambiente che presiedo stiamo ascoltando i territori. Serve una regia sul tema rifiuti”.

La risposta di Musumeci è arrivata attraverso un lungo intervento:”Le responsabilità appartengono a tutti al centrodestra e al centrosinistra, a una visione sbagliata della politica dei rifiuti» e ha proseguito: « Il sistema delle discariche in Sicilia è al collasso. Se non si parte da questo dato ogni analisi tempistica diventa strumento di  propaganda politica. Tra sette otto mesi avremo i rifiuti in mezzo alla strada, fino a quando la montagna di rifiuti non diventa falò”.

Secondo il presidente della Regione ci sarebbero 2 milioni di metri cubi di disponibilità mentre giorno si producono 5mila tonnellate di rifiuti, tornando a  parlare concretamente dell’’ipotesi dei rifiuti  paese straniero.

Poi Musumeci ha puntato l’indice sui poteri che svolgono un esercizio di condizionamento sul governo assai illimitato: “Tra raccolta e smaltimento si annidano imprenditori spregiudicati assai contigui a poteri e ambienti mafiosi”. Sulla motivazione di poteri straordinari Musumeci ha chiarito in dettaglio a cosa sono finalizzati.

Dall’accelerazione sulla settima vasca di Bellolampo e la messa in esercizio anticipata in otto mesi anziché 22 mesi:”entro febbraio piano stralcio 10 piattaforme differenziata e compostaggio, bando per il trasferimento di almeno la metà dei rifiuti, avvio della redazione del piano di gestione regionale dei rifiuti e ancora interventi legislativo entro maggio liquidazione società d’ambito fiscalità di vantaggio  per chi fa riuso e riciclo e penalizzazione per chi non raggiunge almeno il 50% della differenziata. Infine entro l’inizio del 2019 approvazione piano gestione e piano ambito e parziale utilizzo fondi Por su rifiuti e bonifiche”

Infine ha concluso: “A Pace del Merla l’inceneritore non si può fare perché c’è un vincolo paesaggistico. La mobilitazione dei sindaci però deve essere costante. Dichiariamo guerra a chi avvelena il territorio. I petrolieri debbono sapere che in Sicilia questo governo non teme ricatti e condizionamenti”.  

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