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Trasporto e assistenza non garantiti tutti i giorni e per tutte le ore, insegnanti di sostegno e operatori che cambiano di anno in anno. E’ questa la triste realtà, vissuta ogni giorni da molti studenti disabili e dalle loro famiglie, che stamattina Manuel Lacerati, studente anch’esso disabile dell’istituto Einaudi di Palermo, ha avuto il coraggio di denunciare durante l’apertura dell’anno giudiziario.
Un intervento toccante seguito con attenzione dai magistrati, dai rappresentanti e dai cittadini presenti nell’Aula Magna del Palazzo di giustizia. “In questi anni ho visto tanti diritti negati”, ha detto Manuel. “Alcuni miei compagni hanno avuto il bisogno di un servizio di trasporto, perché non autonomi. Ed invece per molti mesi il servizio di trasporto non è stato assicurato. Però io so che c’è una legge che assicura il diritto allo studio e a questi miei compagni non è stato permesso neanche di uscire da casa per andare a scuola”.
Alle difficoltà riscontrate da molti di raggiungere la scuola si aggiunge anche quella della copertura parziale dei servizi di assistenza alla comunicazione, all’autonomia e all’igiene personale. “Anche in questo caso – ha spiegato Manuel – molto spesso questo servizio non è stato garantito, se non dopo diversi mesi di proteste da parte dei genitori e degli stessi alunni. Poi quando queste figure sono arrivate, hanno lavorato con noi solo per poche ore alla settimana, come se il bisogno si presentasse solo per alcune lezioni e per tutte le altre invece diventasse un capriccio. Però io so che c’è una legge che assicura il diritto allo studio e voi giudici siete spesso chiamati a farla rispettare”.
Infine il discorso di Manuel si è soffermato sul continuo ricambio degli insegnanti di sostegno. Un’interruzione che costringe studenti e docenti a ricominciare ogni anno ex novo i rapporti relazionali e i percorsi educativi avviati, sottoponendoli a stress che sarebbe opportuno evitare. “Tutte le visite specialistiche e gli incontri previsti per il riconoscimento alla nostra salute e per il nostro diritto allo studio, sono seguiti da insegnanti di sostegno che cambiano ogni anno”.
Per non parlare di quei casi nei quali le famiglie sono costrette a rivolgersi alla giustizia. “Addirittura negli anni, le nostre famiglie hanno dovuto fare ricorso a Voi giudici per avere riconosciuto il numero di ore di sostegno che aveva previsto gli specialisti. E Voi giudici ci avete dato sempre ragione, perché lo so che c’è una legge sul diritto allo studio, che per fortuna voi fate applicare”.
Per Graziamaria Pistorino della Flc Cgil Sicilia si tratta di “una questione di civiltà che va risolta una volta per tutte: gli studenti disabili devono essere messi nelle condizioni di poter andare e stare a scuola proprio come tutti gli altri”. “Non basta sancire i diritti sulla carta – ha aggiunto la sindacalista – bisogna garantire i servizi di assistenza per tutte le ore scolastiche, il trasporto da e verso casa e soprattutto ampliare e stabilizzare i posti di sostegno per garantire la continuità didattica per l’intero ciclo scolastico”.
“Ci auguriamo – ha concluso Pistorino – che la Sicilia si doti presto di una legge adeguata sul diritto allo studio“. Il 2 febbraio prossimo l’Flc Cgil e alcune organizzazioni degli studenti incontreranno l’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Roberto Lagalla, per discutere della proposta di legge presentata nella scorsa legislatura proprio dall’organizzazione sindacale e dalla Rete degli studenti medi. Una proposta che non è stata neanche discussa.