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Accorinti: “Ecco la verità sui derivati con Bnl e Dexia al Comune di Messina”

giovedì 8 Febbraio 2018
Renato Accorinti
Renato Accorinti

La discussa vicenda dei derivati finanziari in primo piano a Palazzo Zanca. Il sindaco di Messina, Renato Accorinti, e l’assessore allo Sviluppo Economico, Guido Signorino, insieme all’esperto per la consulenza in materia di contabilità e servizi finanziari, Giuseppe Cannizzaro, nel corso di una conferenza stampa oggi a Palazzo Zanca, hanno affrontato le problematiche relative ai cosiddetti “derivati“, illustrando le attività intraprese dall’Amministrazione comunale in carica, per la risoluzione della situazione debitoria con Dexia Crediop.

Dal 2003 al 2005hanno evidenziato Accorinti, Signorino e Cannizzaro – il Comune di Messina ha svolto un’intensa attività in derivati con la Banca Nazionale del Lavoro. Nel 2007, su incarico del Comune, è entrata in scena la Banca Dexia in qualità di consulente. Dexia effettuava una valutazione dei contratti all’epoca in essere che definiva molto rischiosi in quanto il Mark to Market (totale pagamenti futuri previsti) risultava pari a -21,6 milioni di euro. La stessa Banca ha proposto come soluzione una radicale rinegoziazione alla quale essa stessa avrebbe partecipato per il 55 per cento del nozionale complessivo, come controparte insieme a BNL. A seguito della ristrutturazione proposta da Dexia, il Comune ha eliminato dalla propria sfera economica il danno teorico e potenziale (“Mark to Market”) dei vecchi contratti, pari a € 21.600.000, per acquisire un danno certo pari ad un importo compreso tra un minimo di circa 30 milioni di euro e un massimo di circa 76 milioni”.

Le motivazioni di “copertura” utilizzate (fin dal 2003) a giustificazione della proposta di ristrutturazione sono prive di ogni riscontro – continuano Accorinti, Signorino e Cannizzaro sempre sulla questione dei derivati– in quanto l’Ente, non detenendo passività a tasso variabile, non sopportava alcun rischio relativo all’andamento dei tassi d’interesse. La definizione di “Interest rate swap” assegnata ai contratti in questione non è veritiera: uno swap prevede che i flussi siano bilaterali (dal Comune alla banca e viceversa), mentre nel nostro caso il Comune non poteva ricevere nulla, in nessuna condizione di mercato. Situazione flussi Contratto I.R.S. in essere Comune di Messina/Dexia: flussi corrisposti -€ 4.215.867,24 fino al 30/06/2011; flussi dovuti non corrisposti -€ 5.758.154,19 fino al 30/06/2017; flussi futuri -€ 6.616.802,27 dal 31/12/2017; stima danno contratto Dexia -€ 16.590.823,70″. “Per tutte queste ragioni – ha detto Accorinti – abbiamo presentato un esposto in Procura, sottoponendo tali elementi alla loro valutazione”.

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