Sarebbero cinque le persone individuate dalla Digos nell’ambito dell’indagine sull’aggressione subita ieri pomeriggio dal segretario provinciale di Forza Nuova di Palermo Massimo Ursino. In questo momento si trovano in Questura; la loro posizione è al vaglio degli inquirenti. La polizia sarebbe arrivata ai presunti responsabili del pestaggio, legati alla “sinistra antagonista“, esaminando le immagini di alcune telecamere della zona. Questa mattina sono stati perquisiti i locali dello studentato “Malarazza” di via Cavour.
Sono in corso indagini anche per scoprire chi c’è dietro la rivendicazione, di chi ieri sera si è attribuito la paternità via e-mail, della vile aggressione subita ai danni del coordinatore provinciale di Forza Nuova.
Il raid punitivo contro Massimo Ursino è stato rivendicato con un comunicato inviato via e-mail a diversi organi di informazione locale:
“A pochi giorni dall’arrivo in città di Roberto Fiore, atteso per un comizio in conclusione della campagna elettorale – si legge nella e-mail – Massimo Ursino, uomo di spicco e dirigente nazionale del partito Forza Nuova, è stato colpito in modo esemplare mentre passeggiava per le vie del centro. E’ stato bloccato, immobilizzato e legato con del nastro adesivo, poi lasciato a terra senza possibilità di fuggire“.
“Chi afferma che esista una ‘minaccia fascista’, a Palermo come in tutta la Sicilia – prosegue la nota – dovrà ricredersi: questi uomini di poco conto appartenenti a formazioni neofasciste, che fanno di razzismo e discriminazioni il loro manifesto politico nonché la costruzione della loro identità forte e battagliera, si sgretolano in men che non si dica sotto i colpi ben assestati dell’antifascismo“.
“Dopo una campagna d’odio seminata dal Gruppo Espresso e seguita da tutta la sinistra inclusa Liberi e Uguali, si scatena l’odio comunista contro Forza Nuova: a Palermo un dirigente Forzanovista è stato colpito sul posto di lavoro, per poi essere legato e vigliaccamente massacrato di botte in dieci contro uno – ha scritto Roberto Fiore, leader di Forza Nuova in una nota – . Invito tutti i militanti di Forza Nuova e tutti gli alleati di Italia agli italiani alla mobilitazione piena per evitare che la violenza comunista unita ai poteri forti soffochi la nostra voce. Siamo tutti con Massimo Ursino, e questo sabato sarò a Palermo” – conclude Roberto Fiore.
La Digos sta lavorando per identificare gli autori del raid, che è stato ripreso con un telefonino da una ragazza che faceva parte del gruppo di aggressori. Le immagini sono particolarmente cruente. Nel video, pubblicato su Youtube, si sente la ragazza che cerca di tranquillizzare i passanti terrorizzati: “Tranquilli, è solo uno scherzo…“. Intanto, perquisizioni sono in corso a Palermo da parte della polizia, e riguardano i locali di uno studentato dove alloggiano alcuni universitari che sono stati accompagnati in questura. La loro posizione è attualmente al vaglio degli investigatori. Durante i controlli sono stati sequestrati anche alcuni oggetti. Si indaga sugli ambienti della sinistra extraparlamentare, vicina ai cosiddetti centri sociali.
Proprio a seguito delle indagini che la polizia sta portando avanti vi è la dichiarazione di una testimone, Elisabetta Alaimo, figlia del titolare del supermercato Maddalena in via Dante, che ha assistito alla terribile scena del pestaggio – “Massimo Ursino era entrato nel nostro supermercato per fare la spesa. Non appena è uscito è stato aggredito da cinque o sei ragazzi. Lo hanno bloccato mentre aveva ancora in mano il sacchetto della spesa – aggiunge – e lo hanno legato. Poi hanno visto un metronotte e sono fuggiti verso il Politeama“.
“A Palermo lo sanno tutti chi sono gli aggressori, anche il sindaco Orlando“, queste le parole di alcuni militanti di Forza Nuova che si sono sfogati davanti al pronto soccorso dell’ospedale Civico dove è stato medicato Massimo Ursino, il dirigente provinciale del movimento di estrema destra che ha riportato ematomi in tutto il corpo e una sospetta lesione alla spalla.