“Con la pubblicazione del ‘decreto di autorizzazione alla pesca sperimentale del Cicirello e del Rossetto‘, si apre – nei fatti – la strada alla pesca indiscriminata di novellame ed all’impoverimento delle risorse ittiche”.
Così in una nota Legambiente Sicilia, secondo cui “la possibilità di tenere a bordo la sciabica per l’uso dichiarato di pesca sperimentale e la sostanziale assenza di controlli permetteranno alle marinerie più spregiudicate di rastrellare il novellame in tratti di mare già soggetti a pressione di pesca insostenibile. Pare il caso di ricordare che già in vigenza dei divieti si registrava l’immissione sul mercato locale di novellame, segno che i controlli non erano sufficienti ad impedire gli abusi. Col nuovo decreto sarà quasi impossibile sanzionare la pesca illegale, dal momento che sarà consentito tenere a bordo l’attrezzo che la permette”.
“La ‘trovata’ della sperimentazione – secondo Legambiente – costituisce un utile espediente per aggirare divieti e controlli; il nostro mare rischia di essere devastato dalla pesca illegale distruggendo le risorse ittiche con danno per la biodiversità, per i consumatori e, alla lunga, per gli stessi pescatori. Legambiente si oppone a questo scempio e chiede al Governo nazionale ed a quello regionale di rivedere l’intera materia con l’obiettivo di assicurare l’integrità e la rinnovabilità delle risorse ittiche – prosegue la nota -. Appare opinabile, poi, come questo provvedimento possa determinare la commercializzazione del pescato (in sostanza corrispondere alle aspettative dei pescatori) dal momento che prevede un’attività di ricerca scientifica e di sperimentazione”.
“Ancora una volta, si rischia di alimentare aspettative immotivate e di spingere i pescatori verso pratiche insostenibili e probabilmente anche illegittime. Non appena si avrà conoscenza dell’esatto contenuto del decreto, Legambiente attiverà i suoi uffici legali per valutare eventuali impugnazioni”, conclude la nota.