PALERMO – Ritorna nell’agenda politica del Comune di Palermo il progetto di conversione della Fiera del Mediterraneo in un grande Centro Congressi. Un polo centrale per attività produttive, fiere, conferenze e laboratorio per le giovani start-up.
Ad ufficializzarlo, nel corso del convegno di Fiepet-Confesercenti Palermo tenutosi nell’ambito di ExpoCook, l’assessore alle Attività produttive, Sergio Marino che – spiega la nota di Confesercenti – «ha affrontato anche i temi dei finanziamenti europei per e della formazione per le imprese. Marino ha preannunciato l’intenzione dell’Amministrazione di creare un Centro congressi e un’area per le start up imprenditoriali nei locali della ex Fiera del Mediterraneo».
«È un’idea condivisibile – ha sottolineato Mario Attinasi, presidente di Confesercenti Palermo – che può dare una risposta alla mancanza di un centro congressi a Palermo e alla necessità di un orientamento per i giovani che vogliono fare impresa».
Lo studio di fattibilità era inserito nel “piano programma” presentato nel 2013 dal Rotary Club, con gli architetti soci Maurizio Carta e Fausto Provenzano. Il progetto prevedeva un costo stimato di 101 milioni di euro e 4 fasi di lavori:
- La prima (costo stimato, 25 mln) prevede la riqualificazione architettonica dei padiglioni 16 e 20 con un design moderno. Il n. 20 avrà una sala plenaria con 3.600 posti a sedere, sale regia, hall, guardaroba, wc e zona catering; il n. 16, invece, sala banchetti per 1.240 coperti. I padiglioni rilevanti sul piano architettonico, saranno mantenuti e destinati a sale stampa, accoglienza, bazar, posti di polizia, agenzie viaggi, agenzia poste e banca, set cinematografici, un parcheggio a raso da 700 posti.
- La fase 2 (da 3 mln) consiste nella demolizione dei padiglioni vecchi e degradati;
- la fase 3 è la più costosa (71 mln) e si attuerà se la città si attesterà con successo come polo congressuale forte. Essa prevede la costruzione di un gigantesco Centro Congressi sul modello di Barcellona, con un parcheggio interrato (lato ingresso secondario).
- L’ultima fase (1,5 mln) è la demolizione dei padiglioni 16 e 20 e la creazione di un parco urbano.
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Per realizzare il progetto però il Comune (non avendo risorse proprie) pubblicò 5 anni fa un bando internazionale con la formula del project financing. Bando che tuttavia non ottenne successo: nel 2014 arrivarono 4 buste con proposte che però non furono mai accolte. Tra queste, una della cordata di imprenditori siciliani del gruppo Ance, Confindustria e Lega Cooperative.
L’obiettivo dell’Amministrazione era creare con capitali privati: un Centro Congressi di almeno 3 o 4 mila posti «eventualmente suddivisibile in sale di minore capienza»; un hotel di lusso, «pari o superiore a 5 stelle, con al massimo 250 posti letto»; spazi per attività ristorative, commerciali, espositive e di intrattenimento. I padiglioni rilevanti sul piano architettonico saranno mantenuti e destinati a sale stampa, accoglienza, bazar, posti di polizia, agenzie viaggi, set cinematografici, aree parcheggio adeguate e un ampio parco urbano che avrà una «superficie non inferiore al 30% del totale».
Nei prossimi giorni il Comune potrebbe dunque riprovarci, ripubblicando il bando.