E’ scontro senza tregua tra Comune di Taormina e Salini Impregilo per il cosiddetto “Lodo Impregilo”. L’impresa milanese che ha realizzato a suo tempo il sistema di viabilità e parcheggi nella località ionica sta provando a stringere i tempi per ottenere quanto reclamato nei confronti dell’ente locale.
A ridare vigore e slancio alle richieste di Impregilo, nell’ambito di uno scontro ormai ventennale, è stata la recente sentenza della Corte d’Appello di Messina che ha dato ragione alla multinazionale delle costruzioni. L’ufficiale giudiziario si è così presentato nelle scorse ore presso gli uffici di Palazzo dei Giurati per protocollare un’istanza di precetto da 28 milioni e 712 mila euro che richiama gli effetti di un decreto ingiuntivo, diventato provvisoriamente esecutivo.
Il decreto in questione risale al 2007 e poi nel 2010 il Comune era riuscito a bloccarne gli effetti in sede di Cassazione con un ricorso allora accolto dalla Corte Suprema, che aveva stoppato la richiesta (in quel caso da 23 milioni di euro) e rimandato tutto ad un nuovo processo in sede di Corte d’Appello. Adesso la Corte d’Appello di Messina ha accolto l’istanza di Impregilo e tutto è tornato in discussione, con l’inerzia della battaglia legale che si è ancora una volta spostata dalla parte della società milanese.
In sostanza, Impregilo vuole ottenere quanto aveva già richiesto a suo tempo, forte delle sentenze di primo e secondo grado che le avevano dato ragione, unitamente al recente pronunciamento del tribunale di Messina, e ha cosi reclamato la somma comprensiva di interessi e rivalutazioni che hanno fatto salire l’ammontare totale a quasi 29 milioni di euro. Il Comune, a sua volta, ha presentato ricorso in Cassazione per chiedere lo stop alla sentenza della Corte d’Appello e, parallelamente, sta portando avanti una contro-richiesta di risarcimento danni da 40 milioni che fa riferimento ai conteggi del collaudo finale dei parcheggi.