“Oggi è possibile affidare gratuitamente immobili comunali ad associazioni e cittadini, si può fare in 120 città ma soltanto a Messina no“: lo sfogo, con un attacco che non va troppo per il sottile, è dell’assessore all’Autogestione dei Beni Comuni Daniele Ialacqua. Quest’ultimo, infatti, è contrario alla decisione del Consiglio comunale che non ha dato il placet ad “una regolamentazione della materia” e ad una rivisitazione, quindi, della gestione dei beni di proprietà dell’ente locale. Ialacqua, ad esempio, richiama la condizione di impasse di beni come la ex scuola Costa Fraccola di Curcuraci: “È uno degli immobili che dovevano essere affidati”.
“Grazie al Consiglio comunale e a qualche burocrate ottocentesco – afferma Ialacqua – Messina non ha un regolamento sui beni comuni per affidare ai cittadini gratuitamente la gestione di immobili abbandonati, e non solo, da rigenerare ed aprire alla fruizione pubblica. Bastava approvare lo stesso regolamento di Bologna, Roma, Napoli ed altri 120 comuni, con cui il Comune può ridare e riaprire al pubblico dei beni da destinare ad attività sociali, culturali, ludiche. I regolamenti hanno avuto ovunque il parere favorevole dei rispettivi uffici comunali e dei Consigli comunali”.
“Da noi invece no . Dopo che il Laboratorio Messina per i Beni comuni e le Istituzioni partecipate, costituito dall’Amministrazione comunale nel gennaio 2014, esitava la proposta di delibera il 27 marzo 2015 e la giunta comunale la approvava il 9 luglio 2015, incassato il parere favorevole dei sei quartieri cittadini ed il sostegno di circa 300 esponenti di associazioni ed operatori culturali, il regolamento beni comuni affogava, come tanti altri regolamenti, in Consiglio comunale, bollato da alcuni come ‘ideologico’. Il primo affondo si ha a marzo 2017 quando viene pretestuosamente chiesto di discuterne dopo l”approvazione del regolamento del patrimonio, approvato quest’ultimo nel dicembre 2017, poi grazie a ‘provvidenziali’ slittamenti dei tempi di discussione fino all’ultimo giorno utile del 24 aprile scorso quando…mannaggia cade il numero legale. Anche di questo – conclude Ialacqua – dovremo ricordarci il 10 giugno“.