“Io premier del Governo Di Maio-Salvini? No, non c’è nulla di vero in queste voci e se dovessero chiamarmi in qualsiasi caso rifiuterei”. Lo ha detto Raffaele Cantone stamattina a margine di un incontro avuto con circa mille studenti delle scuole al Palazzo dei Congressi di Taormina. La lotta alla corruzione è l’imperativo categorico che Cantone, il presidente dell’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione), intende trasmettere alle nuove generazioni, come afferma nel suo libro “La corruzione spiegata ai ragazzi che hanno a cuore il futuro del loro paese”, scritto in tandem con Francesco Caringella, anch’egli magistrato.
Prima ancora che nelle aule di giustizia, certe piaghe si combattono tra i banchi di scuola e Cantone lo ha ribadito ieri a Taormina nell’evento organizzato da Memora, società di management alberghiero di Italo Mennella, e da Taobuk, il festival letterario ideato e diretto da Antonella Ferrara. Cantone ha ricevuto nell’occasione il Premio Sicilia 2018, assegnatogli dalla Regione (rappresentata dal capo segreteria dell’assessorato ai Beni Culturali, Carmelo Briguglio), su indicazione del presidente della Regione, Nello Musumeci, e degli assessori Sandro Pappalardo e Sebastiano Tusa “per alti meriti civili e la capacità di investigare, in maniera chiara e diretta, cause e risvolti della gravissima emergenza che la corruzione rappresenta”. Su questi nodi, il presidente dell’Anac si è confrontato con Maurizio Caserta, Ordinario di Economia Politica presso l’Università di Catania.
“La corruzione – ha evidenziato Cantone – è diventata un fenomeno sistemico che alberga soprattutto negli appalti pubblici, ma di cui non sono scevri altri settori ed ambiti dell’amministrazione, non solo quelli per certi versi ‘scontati’ delle concessioni ed autorizzazioni, ma anche altri ‘inattesi’, quali quelli delle attività cosiddette sociali affidate al terzo settore“.
Ma Cantone, come detto, ha parlato anche del “toto-premier” in atto a Palazzo Chigi: “Il mio nome non c’è, posso garantire che non sono nella lista degli aspiranti premier. Di Maio e Salvini non mi hanno contattato, e anche se mai dovesse avvenire comunque rifiuterei. Ricopro un altro incarico e non entro nel merito della questione politica. Sui giornali si è fatto il mio nome ma non c’è mai stato alcun fondamento“. Cantone ha comunque evidenziato “la necessità che il Paese possa avere una condizione di stabilità”.