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Passante ferroviario, alta tensione a Palermo: sciopero dipendenti Sis contro i licenziamenti

lunedì 21 Maggio 2018
sis

A Palermo sciopero di otto ore e corteo dei lavoratori della Sis, la società che si occupa dei lavori del raddoppio del Passante ferroviario, per dire no ai licenziamenti annunciati dall’azienda. Sono circa 450 tra diretti e indotto gli operai impiegati nei cantieri dell’opera, che avrebbe dovuto essere completata a giugno di quest’anno, ma ancora in fase di realizzazione, che dovrebbe collegare la stazione centrale del capoluogo siciliano allo scalo aeroportuale di Punta Raisi.

I lavoratori hanno sfilato in corteo dalla stazione Notarbartolo fino alla sede dell’assessorato regionale alle Infrastrutture e Trasporti, dove una delegazione di sindacalisti è stata ricevuta dai dirigenti dell’ente. La Sis nei mesi scorsi aveva annunciato la rescissione del contratto con Rfi, a causa dell’aumento dei costi sopraggiunti in corso d’opera e pari a circa 100 milioni di euro.

Galleria "Francia-S.Lorenzo", Passante FS (08.03.2017)

Il 24 maggio si chiudono le procedure di licenziamento collettivo per 261 operai impiegati nei cantieri e avviate dall’azienda che si occupa dei lavori per conto di Rfi. Secondo quanto riferiscono i sindacati, il vertice in programma giovedì nella sede dell’Ispettorato del lavoro di Palermo dovrebbe servire a prender tempo, facendo slittare di 12 giorni (il 5 giugno) la chiusura dell’iter, congelando di fatto i licenziamenti. I sindacati chiedono la prosecuzione di un’opera pubblica fondamentale per la città e garanzie per i lavoratori di Sis e dell’indotto.

I sindacati degli edili Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil al termine della manifestazione hanno incontrato il dirigente generale dell’assessorato Fulvio Bellomo.  “L’assessorato, dopo aver parlato con Rfi e Sis,  ha concordato con l’ispettorato al Lavoro la proroga della procedura per i licenziamenti, che scadeva il 24 maggio – dichiarano i segretari generali di Feneal Uil Ignazio Baudo, Filca Cisl Paolo D’Anca e Fillea Cgil Francesco Piastra – In questo modo ci sarà il tempo di organizzare un incontro all’assessorato con Comune,  Rfi e Sis per ragionare sul proseguimento del passante.  Anche per la Regione è fondamentale che si definisca l’opera, il contratto di programma sottoscritto con Rfi senza il completamento del passante ferroviario e del raddoppio del binario per Punta Raisi resterebbe un’opera monca”. 

I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Palermo scendono in campo, si legge in una nota per mostrare “Solidarietà ai lavoratori che oggi sono scesi in piazza per dire no ai licenziamenti e una richiesta forte perchè il passante ferroviario venga portato a termine. Per esprimere il loro no alla possibilità che l’opera del passante ferroviario resti un’incompiuta“.

“Il passante- dichiarano i segretari generali di Cgil Palermo Enzo Campo, Cisl Palermo e Trapani Leonardo La Piana e Uil Palermo Gianni Borrelliè un’opera fondamentale di cui Palermo non può fare a meno per definire quel sistema urbano dei trasporti essenziale per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini. Un sistema che va integrato con le altre opere già in corso e quelle in via di realizzazione, dall’anello ferroviario ai nuovi binari del tram – aggiungono – L’opera deve andare avanti. Serve subito un accordo per scongiurare i licenziamenti collettivi dei lavoratori e far proseguire il cantiere evitando rallentamenti e sospensioni dei lavori ingiustificati“.

Nel settore dell’edilizia il trend continua a essere negativo, tanti cantieri annunciati non vengono aperti, quelli aperti vanno a rilento e c’è il rischio di troppe incompiute – sottolineano i tre segretari – Il cantiere della Bolognetta-Lercara viaggia con un ritardo di un anno. E tra le altre opere ferme c’è il raddoppio Ogliastrillo-Castelbuono. Secondo i dati Urega, tra la provincia di Palermo e il Comune non si riescono a definire gare per appalti di opere pubbliche per un valore che ammonta a circa 30 milioni di euro. Bisogna lavorare per cambiare questa situazione e per dare garanzie occupazionali ai lavoratori“.

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