L’arcipelago delle Egadi, l’Area marina protetta e il Comune di Favignana, ancora una volta impegnati sul fronte della sensibilizzazione al rispetto del mare e contro l’inquinamento da plastiche.
Dopo il successo di “Plastic” della scorsa estate, l’installazione che ha visto il coinvolgimento di oltre cento bambini e di una tartaruga salvata e poi tornata in libertà, è ancora quello dell’arte il linguaggio scelto per far riflettere i tanti turisti che affolleranno le isole sulla necessità di far propri comportamenti volti alla tutela del mare e dell’ambiente in senso lato.
Quest’anno, sempre con la collaborazione di Pablo Dilet, pseudonimo del giornalista Dario La Rosa, il fronte di sensibilizzazione sarà proposto sotto sfaccettature diverse: da un lato un’opera museale che inviterà ad una riflessione intima e accurata al tema ambientale; dall’altro una installazione finalizzata ad un impatto diretto nelle spiagge, il luogo maggiormente colpito dai rifiuti plastici soprattutto dopo le mareggiate.
“L’Area marina protetta delle Egadi – spiega il direttore Stefano Donati – è solo una piccola porzione di un mare che, a livello globale, sta sempre più diventando invivibile. Basti pensare quanto grande sia l’isola di plastica oceanica (si stima tre volte la Francia) per comprendere quanto sia attuale un cambiamento di rotta”.
“Le Egadi – aggiunge il sindaco Giuseppe Pagoto – stanno sempre più diventando un punto di riferimento tra i luoghi che maggiormente rispettano l’ambiente. E il mare è la nostra prima risorsa da salvaguardare attraverso azioni pratiche e di invito alla riflessione”.
“L’arte – spiega l’autore del progetto Pablo Dilet – riesce ad amplificare i messaggi e a creare emozione in chi ne coglie il significato – noi vogliamo che il mare possa tornare ad essere un luogo magico e non una pattumiera”.