PALERMO – Tre giorni, 8, 9 e 10 giugno, dedicati alla straziante, meravigliosa bellezza del creato: parte da qui “La Macchina dei Sogni” di Mimmo Cuticchio che, per la sua 35^ edizione, ha scelto un luogo che è già un palcoscenico naturale, quel convento e quella chiesa di Santa Caterina, da soli, sono già un luogo con anime da narrare.
Il festival di teatro di figura quest’anno indagherà le differenze e il dialogo tra Oriente e Occidente, lanciando un messaggio internazionale di pace che da Palermo raggiungerà Roncisvalle. Tre giorni in cui pupi, marionette, burattini, ma anche musica e cunto, troveranno inedita accoglienza tra le celle, il chiostro, la chiesa e il refettorio dell’antico monastero di clausura.
Tra la chiesa e la piazza venerdì 8, alle 21, Giacomo Cuticchio dirigerà la sua “La Creazione”, suite sinfonica sul Libro della Genesi.
E domenica 10, alle 21, Mimmo Cuticchio riannoderà le fila di uno dei suoi spettacoli storici, quel San Francesco rieditato in “Giullari di Dio” che scivolerà sulle musiche dei Fratelli Mancuso.
Il 27 giugno Mimmo e i suoi attori saranno in udienza da Papa Francesco che affiderà loro un messaggio di pace da portare a Roncisvalle, dal 26 al 29 luglio, nella piana sui Pirenei, tra Francia e Spagna, mitico teatro dell’ultima battaglia tra saraceni e cristiani.
All’interno del festival troveranno spazio, nel Convento, la mostra “La pienezza nel vuoto“, serie fotografica realizzata nel 2014 da Valerio Bellone, che in 36 scatti narra la traversata da Marrakech alle dune sahariane dell’Erg Chebbi, ai confini con l’Algeria.
Un viaggio emozionale e introspettivo che unisce la visione di spazi senza confini a pensieri intimi che prendono vita nei pensieri trasposti nella forma di Haiku (orari 10 – 13 / 15 – 19).
Per la scalinata della chiesa di Santa Caterina che si affaccia su piazza Bellini, sarà creata invece “Semina” opera site specific ideata da Roberta Barraja e ispirata ai motivi decorativi e alla policromia degli intarsi marmorei barocca degli interni della Chiesa.
Realizzata con tessuti e fibre trattati e bruniti con effetti di combustione, intrecciati a comporre un effetto di natura prorompente, invaderà lo spazio, la città, le mura, gli interstizi tra pietra e pietra e si diffonderà a reticolo come la ricchezza multiculturale che appartiene al nostro territorio.
Trasformerà invece la piazza in un enorme giardino, l’installazione di Fabrizio Lupo, “Fiori di luce” che “chiuderà” tra petali, steli e corolle luminose, il cuore antico tra i palazzi.
Tutto il programma dettagliato della manifestazione, che fa parte del cartellone ufficiale di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, sul profilo Facebook.