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E’ il commissario per l’emergenza Covid a Messina Alberto Firenze l’ospite della puntata numero 192 di Bar Sicilia, con il quale il direttore responsabile de ilSicilia.it Manlio Melluso e il direttore editoriale Maurizio Scaglione hanno parlato del nuovo vaccino Novavax, della prossima fine dello stato d’emergenza per la pandemia in Italia e della necessità di mantenere comunque la guardia alta per evitare la recrudescenza del virus.
Prime battute sono dedicate al nuovo vaccino Novavax e alla differenza con gli altri vaccini: “Il nuovo vaccino Novavax è stato autorizzato dal Cts dell’Aifa a dicembre 2021 e arriva adesso in distribuzione anche nella Regione Siciliana, è operativo dal primo di marzo in tutti i punti vaccinali. A differenza di quelli che tutta la gente conosce, che sono i vaccini Moderna o Pfizer, che sono quelli con RNA messaggero, questo è su base di proteine purificate ricombinanti che si assemblano tra di loro e formano delle particelle simil-virali che di fatto attivano la risposta immunitaria“.
Un vaccino per tutte le categorie di soggetti? Risponde Firenze: “Questo vaccino viene indicato per le persone che hanno superato i 18 anni, in questo momento. Magari fra sei mesi, continuando gli studi, ci diranno che può essere anche somministrato a chi ha un’età inferiore. Non ci sono indicazioni contrastanti alla somministrazione per quanto riguarda le donne in gravidanza o in allattamento. E’ un vaccino per così dire sicuro“.
Eppure Novavax, nelle prime settimane in cui sono partite le somministrazioni, non ha registrato un grossi numero di persone che si sono vaccinate. Scetticismo?: “Novavax entra in funzione in un momento in cui c’è un calo della vaccinazione nella sua complessità. Abbiamo un calo di contagi e una quantità di gente al di sopra dell’80%, donne e uomini che si sono già vaccinati in Sicilia. Poi ci sono anche coloro che pensano ‘non mi sono vaccinato finora, perché devo farlo adesso?”, un modo si pesare errato che porta avanti un certo tipo di gente. E’ comunque la complessità della campagna vaccinale che bisogna tenere in considerazione per capire la mancanza di diffusione di Novavax“.
L’annuncio del termine dello stato di emergenza Covid per fine marzo è conciso con l’esplosione della guerra in Ucraina: qual è il rischio che le due circostanze determino un abbassamento della guardia sul fronte coronavirus? “Il rischio è alto, siamo passati dall’avere 60 milioni di esperti virologi in Italia a 60 milioni di esperti di guerra e geopolitica sui social. Quello che manca è immaginare di ‘shiftare’ la struttura commissariale di oggi a strutture legate a tutte le maxiemergenze, che siano calamità naturali, emergenze pandemiche o di guerra“.