Cari Watson, la vostra Patti Holmes vuole farvi venire un grandissimo “pititto” e per fare ciò vi accompagna a Ciminna, a circa 40 chilometri da Palermo, per il “Cuddiruni Festival“, che si svolge venerdì 24 agosto e magnifica questa focaccia dal sapore forte e deciso che, panificata come si faceva un tempo, verrà preparata nelle sue due varianti: bianco, senza la polpa di pomodoro, e rosso, con acciughe, cipolle, formaggio pecorino, mollica, acciughe e origano. Come al solito, però, prima di penetrare nelle belle tradizioni, che siano culinarie come in questo caso o religiose, andiamo a conoscere Ciminna che molto altro ha da raccontarci.
Nel 1911 il Dottore Vito Graziano affermava che: “La parola Ciminna sembra sia proveniente dalla lingua araba, dove si trova l’aggettivo soemìn, che significa pingue, grasso, parlandosi di terreno e il femminile scemìna(t), che si pronunzia soemìna. Questo significato della voce araba troverebbe la sua spiegazione nella fertilità del suolo, che fu dimostrata e meritò al Comune il titolo di ubertoso.” Il toponimo Chiminna compare per le prime volte in documenti scritti in greco del 1098, 1123 e 1176 alludenti a un centro abitato che, con molta probabilità, si troverebbe in contrada Cernuta e che, intorno al 1230, si spostò per cause ignote sull’attuale sito, in prossimità di un castello esistente sul colle Santa Anania. Nel ‘300 sotto la signoria di Matteo Sclafani viene citata come Terra (cittadina) e tra il ‘400 e il ‘600 si arricchisce di chiese e conventi, custodi di preziose opere d’arte, che le fecero meritare l’appellativo di Palermu lu nicu.
Questa incantevole cittadina ha stregato, anche, la “Settima Arte” e, infatti, alcuni luoghi del paese, scorci mozzafiato, e la Chiesa Madre furono scelti dal regista Luchino Visconti per alcune scene de Il Gattopardo: tra queste, il ringraziamento in chiesa dopo l’arrivo a Donnafugata, le scene di caccia e la partenza del principe Chevalley. Per l’occasione il paese fu trasformato in set, molti abitanti presi per fare le comparse e in piazza Matrice fu costruita, in cartapesta, la facciata del palazzo dei Salina davanti alle abitazioni esistenti.
Dopo queste piccole curiosità, è arrivato il momento di godere del Cuddiruni Festival, l’evento più atteso dell’estate in cui ai sapori tipici della tradizione culinaria ciminnese si unirà una gioiosa “Notte Bianca” con musica e tanto divertimento. Il palcoscenico della manifestazione, che alle 21 aprirà i suoi tanti stand che vi faranno gustare sua Maestà e Bontà, sarà come sempre piazza Umberto I, il cuore pulsante di Ciminna. Questa straordinaria luccumarìa, un po’ più piccola della pizza, dall’impasto morbido e gustoso e dal profumo irresistibile, in passato si preparava con l’impasto di “scarto” del pane fatto in casa, che veniva condito e servito caldo. L’evento, che nasce per valorizzare e rafforzare la denominazione di origine del prodotto, rappresenta un’opportunità per aiutare le piccole aziende del territorio.
Il 24 agosto Ciminna sarà animata anche dalla “Notte Bianca”, con un ricco parterre di ospiti che accontenterà i gusti del pubblico: si andrà da Mago Plip da “Sicilia Cabaret“, ai Kardiamundi con suoni, ritmi e danze salentine; dal Doudou Group con musica e danze africane, allo spettacolo di Crillo Animazione con trampolieri, bolle di sapone, ali led, danzatrici con il fuoco e mangiafuoco; dagli Illusion Live Band, a dj Animation, il suono delle tue emozioni. Un mix vincente che vede in Ciminna un appuntamento imperdibile.
Viva Ciminna e il suo Cudduruni Festival.