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La Biennale Arcipelago Mediterraneo – BAM, dopo il debutto del 2017, torna in un’edizione ancora più ricca e internazionale, con un’offerta culturale che spazierà in diversi ambiti coinvolgendo spazi dedicati all’arte, con un core program a cura della Fondazione Merz e European Alternatives.
La biennale, che aprirà i battenti il 6 novembre e si prolungherà fino all’8 dicembre, ha scelto come tema della seconda edizione, come sottolinea nella video intervista Andrea Cusumano, direttore artistico, ÜberMauer, OltreUomo, neologismo che in realtà non esiste nella lingua tedesca ma che vuole sottolineare il superamento del muro, inteso come confine, come limite in generale.
BAM, festival di teatro, musica e arti visive è dedicato ai popoli e alle culture dei Paesi che si affacciano sul mare, incentrato sulle tematiche dell’accoglienza e del dialogo e, nel suo essere “evento diffuso“, all’insegna della contaminazione, coinvolgerà diverse sedi della città.
Sono 18 gli artisti internazionali portati dalla Fondazione Merz che hanno elaborato progetti site-specific tra cui Alfredo Jaar, Shilpa Gupta (con l’installazione che si vede nel video servizio), Damián Ortega, Claire Fontaine e Francesco Arena, che occuperanno una decina di spazi pubblici, non necessariamente legati al mondo dell’arte.
Loro stessi, poi, verranno affiancati dagli artisti locali che, per l’occasione, apriranno i loro studi per dibattiti e incontri.
European Alternatives e Transeuropa Festival, curato da Lorenzo Marsili, che ha portato il festival, per la prima volta in Italia, proprio a Palermo a riconoscimento dell’impegno della città sui temi dell’accoglienza e del dialogo, proporranno, tra i diversi appuntamenti, una mostra multimediale di Jonas Staal (al Teatro Garibaldi) e uno spettacolo di teatro sociale del drammaturgo tedesco Milo Rau, con il live-act “Il Nuovo Vangelo“.
La manifestazione, prima biennale di arti nata a Palermo, vuole essere, e sembra esserlo dai presupposti, testimonianza di quanto seminato lo scorso anno, in cui la città è stata Capitale Italiana della Cultura, confermando il suo ruolo discriminante, socio-culturale, quale centro del Mediterraneo, sottolineando come l’arte sia strumento efficacissimo nel connettere luoghi e civiltà diverse nelle dimensioni di passato, presente e futuro, in prospettiva di un cambiamento graduale di visione collettiva.