Si intitola “five suns / after Galileo” la mostra personale di Mischa Kuball che verrà inaugurata sabato 26 ottobre, alle ore 18, presso l’Haus der Kunst ai Cantieri Culturali alla Zisa.
Da tre decenni l’artista di Düsseldorf usa la luce come elemento fondamentale nella realizzazione delle sue opere.
Anche se inconsueta per l’arte a causa della sua immaterialità, la luce è necessaria alla vita, è grazie ad essa infatti che la natura e tutto si rendono a noi intellegibili.
L’interesse di Kuball non persegue ciò che è materiale, quindi, ma si concentra sull’esperienza visuale, su ciò che in essa è apparenza e su ciò che è verità.
Le sue proiezioni di luce non si limitano a essere indagini fenomeniche, ma riflettono anche questioni sociali, politiche e scientifiche.
Nell’installazione five suns la luce viene proiettata su cinque vetri rotanti di diverso colore, sui quali è inciso un differente disegno di Galileo Galilei.
Galileo osservò le macchie del sole che si spostavano e mutavano e le catturò in una serie di immagini; senza avere un’idea precisa di cosa significassero esattamente queste macchie solari, Galileo le intese come conferme della visione copernicana in contrasto con i dogmi della Chiesa dell’epoca: la terra non è un disco, ma una sfera, non è il centro dell’universo, ma uno dei diversi pianeti che ruotano attorno al sole.
Portando avanti l’intuizione galileiana la Kuball propone con la sua installazione la propria idea di conoscenza e pensiero visuali.
Galileo era un pensatore capace di oggettivare il proprio pensiero attraverso il disegno e proprio i suoi schizzi sulla luna e sul sole possono essere intesi come immagini di un “pensare che si proietta attraverso le mani”.
L’installazione five suns mostra la connessione tra arte e scienza: come scienziato, Galileo ha utilizzato il “pensare per immagini” come parte fondamentale della sua ricerca. Come artista, la Kuball connette la rappresentazione artistica al metodo scientifico, senza cadere in una mera lezione didattica.
Il pensiero visivo diventa, così, un processo di idee che spingono alla confutazione e all’azione.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 7 dicembre (giovedì, venerdì, sabato, dalle 16 alle 19)