“Voglio restare in Sicilia: la forza e le idee delle cooperative“. Questo il tema centrale dell’assemblea Regionale di Confcooperative in programma a Palermo mercoledì 20 marzo a partire dalle ore 10 presso l’hotel San Paolo Palace. Un tema attuale che non si esaurisce con l’incontro di mercoledì ma che, invece, pone le basi per un’azione di lungo periodo che guarda al futuro e alle nuove generazioni.
Perché adesso, più che mai, occorre mettere in campo proposte, progetti, collaborazioni e scambi di idee capaci di disegnare un destino diverso per le nostre comunità: ancora ricche di potenzialità e consapevoli di aver perso in passato importanti opportunità.
“La Sicilia è bellissima, ricca di storia, cultura, tradizioni. E dispone di un patrimonio agroalimentare di grande qualità sul quale è costruita un’offerta enogastronomica apprezzata nel mondo. Sono punti di forza sui quali lavorare nel contesto di una precisa strategia. Confcooperative Sicilia contribuisce alle produzioni siciliane con numeri significativi: sono, infatti, 2370 le cooperative aderenti, 66.924 i soci, 24.993 i lavoratori e 107 milioni di fatturato. Una grande forza che segna un tracciato importante e che vuole contribuire al riscatto che questa terra merita“, dice il presidente regionale di Confcooperative, Gaetano Mancini presentando l’appuntamento con l’assemblea.
Dunque occorre soffermarsi su ciò che effettivamente si può fare e su cosa possono impegnarsi le cooperative per le attuali e le prossime generazioni, partendo dalle proprie vocazioni e declinandole in chiave moderna: dall’agricoltura al turismo, dalla logistica ai servizi sanitari, al solo scopo di andare sempre incontro alle esigenze dei cittadini che necessitano di servizi efficienti e di qualità.
“Proveremo a declinare questi argomenti nel corso dell’assemblea con testimonianze e contributi dei cooperatori, che intendono mettere in campo le proprie idee e le proprie opinioni. Per facilitare questo percorso l’assemblea promuoverà diversi gruppi di lavoro tematici, che continueranno ad operare anche dopo la sua conclusione per costruire risposte efficaci nell’ottica di una visione di futuro che offra ai giovani alternative possibili alla scelta di andare via dalla Sicilia. E su questo obiettivo è necessaria la più ampia condivisione della classe dirigente siciliana e uno sforzo congiunto per creare ricchezza e lavoro per i Siciliani“, conclude il presidente Mancini.